Chi si sposa nel 2020 potrebbe farlo ammortizzando le spese: arriva infatti il bonus matrimonio da 1500 euro.
Si tratta di un nuovo contributo, un voucher potrà essere utilizzato come «sconto» sui costi della festa nuziale. Ecco di cosa si tratta, dove al momento è disponibile e cosa fare per ottenerlo.
Un momento perfetto, dato che secondo il Decreto del Governo nazionale del 11 giugno 2020, con l’inizio della cosiddetta Fase tre, oltre alle cerimonie civili e religiose, è possibile organizzare eventi nuziali, adottando le necessarie cautele per evitare contagi e il diffondersi del virus.
Bonus Matrimonio di 1500 euro: cos’è?
Il bonus ammonta alla somma di 1.500 euro in favore delle imprese della filiera wedding che possono farne richiesta, su domanda degli sposi, per le feste di matrimonio.
L’obiettivo generale è quello di sostenere la filiera del settore matrimoni e favorire l’indotto di tutte le attività collaterali a questo settore.
Il bonus può essere chiesto anche retroattivamente ed è valido per tutte le feste di matrimonio organizzate dal primo luglio al 31 dicembre 2020.
Dove è attualmente disponibile?
Purtroppo al momento è disponibile solo all’interno della Regione Puglia (qui l’avviso pubblico). L’iniziativa infatti risulta portata avanti dalla Regione:
“Per tutte le coppie che si sono sposate in questo periodo difficile e che si sposeranno entro la fine dell’anno abbiamo pubblicato il bando Bonus matrimonio. Si tratta di una piccola cifra, ma utile ad attutire le difficoltà del momento”
ha scritto in un post social il governatore della Puglia, Michele Emiliano.
Come richiederlo?
Le domande possono essere presentate a partire da oggi e sino al 10 dicembre, il budget complessivo della call si implementerà in base al numero delle richieste.
Le richieste possono essere presentate a entrambi i seguenti indirizzi email: direzioneamministrativapp@pec.it e direzione.generale@aret.regione.puglia.it
La Regione Puglia ricorda che è ammesso un solo voucher per matrimonio.
Anche il Governo al lavoro sulla materia
Ciò ovviamente non esclude che possa esserci l’effetto traino per il resto d’Italia, e che altre Regioni possano prendere spunto. Basti pensare che già il Governo, per il 2021 abbia pensato una detrazione fiscale del 25%, ripartita in 5 anni, sull’imposta lorda su tutte le spese che vengono sostenute per celebrare il matrimonio, fino ad un massimo di 25mila euro.
A quel punto diventerebbe davvero conveniente sposarsi nel 2020 o nel 2021.
Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it
Una delle industrie più inquinanti al mondo, peggio delle centrali a carbone. Quella dei matrimoni è una vergogna per lo spreco alimentare, per le enormi emissioni di CO2 legate alle quantità di cibo consumato, per l’enorme numero di animali (specialmente pesci) sacrificati ogni anno, e l’emblema del consumismo più stupido e becero. Gente che non ha nemmeno i soldi per sistemarsi i denti che si presenta con abiti di plastica da 1000 euro.
Tutto questo è insostenibile dal punto di vista ambientale e incentivato dallo Stato con un contributo!
Emiliano, che delusione!!!!