bonus-investimenti-regolarizzare-mancata-indicazione-dicitura-fatturaA fornire indicazioni in merito è l’Agenzia delle Entrate, mediante due risposte ad interpello.


Bonus Investimenti: ecco come le aziende possono regolarizzare la mancata indicazione della dicitura in fattura.

Ricordiamo infatti che ai fini dei successivi controlli, i soggetti che si avvalgono del credito d’imposta sono tenuti:

  • a conservare la documentazione idonea
  • e ad annotare, su ogni singola fattura, la dicitura “Bene al quale spetta il credito d’imposta dell’articolo 1, commi da 184 a 194, della legge 27 dicembre 2019, n. 160”.

La mancata indicazione della dicitura in fattura comporta, infatti, la revoca dell’agevolazione.

Bonus Investimenti: come regolarizzare mancata indicazione della dicitura in fattura?

In modo particolare nella risposta ad interpello n.438 l’Agenzia si occupa di qualsiasi mancato riferimento nelle fatture corrisposte. L’Agenzia infatti risponde che la fattura sprovvista del riferimento non è considerata documentazione idonea. E determina, quindi, in sede di controllo la revoca della quota corrispondente di agevolazione.

Per questo motivo:

  • in relazione alle fatture emesse in formato cartaceo, il riferimento può essere riportato dall’impresa acquirente sull’originale di ogni fattura, sia di acconto che di saldo, con scrittura indelebile, anche mediante l’utilizzo di un apposito timbro;
  • in relazione alle fatture elettroniche, il beneficiario, in alternativa, può:
    •  stampare il documento di spesa apponendo la predetta scritta indelebile che, in ogni caso, dovrà essere conservata ai sensi dell’articolo 34, comma 6, del d.P.R. n.600 del 1973 (il quale rinvia al successivo articolo 39 del medesimo decreto IVA);
    • realizzare un’integrazione elettronica da unire all’originale e conservare insieme allo stesso con le modalità indicate, seppur in tema di inversione contabile, nella circolare n. 14/E del 2019.

La regolarizzazione dei documenti già emessi dovrà essere operata, da parte dell’impresa beneficiaria entro la data in cui sono state avviate eventuali attività di controllo.

Invece, nella risposta n.439, l’Agenzia si occupa dell’assenza del riferimento alla norma agevolativa, legge n. 160 del 2019, sulla fattura e sul contratto di locazione finanziaria come causa di perdita del beneficio.

Dando risposta affermativa, l’Agenzia evidenzia anche un’ulteriore possibilità, proposta dal MISE (FAQ 10.15) in occasione delle modalità di compilazione della fattura emessa in formato elettronico nell’ambito della “Nuova Sabatini”.

Il Ministero dello Sviluppo Economico suggeriva la regolarizzazione “mediante l’emissione”, da parte del cedente, “di una nota di credito volta ad annullare il titolo di spesa errato e la successiva emissione di un nuovo titolo di spesa corretto”.

 


Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it