Bonus Bici: il Ministero dell’Ambiente invita a diffidare delle APP ingannevoli che fanno credere di poter far ottenere l’agevolazione senza averne il titolo.
Il Ministero dell’Ambiente ha informato sul proprio sito tramite una nota che la domanda per il bonus bici dovrà essere fatta utilizzando il sito del Dicastero.
Bonus Bici: Ministero dell’Ambiente invita a diffidare delle APP ingannevoli
Nel contempo ha quindi invitato i consumatori a diffidare di tutte quelle app che, in maniera ingannevole, fanno credere loro di poter far ottenere il bonus.
Il Ministero dell’Ambiente invita infatti chi intende avvalersi del bonus mobilità 2020 a diffidare da applicazioni web oggi attive. App che possono trarre in inganno, perché l’unico canale per ottenere il bonus sarà quello attivato dal ministero dell’ambiente sul sito www.minambiente.it.
È stata infatti segnalata la presenza di applicazioni su “Bonus mobilità 2020” scaricabili dalle piattaforme più diffuse.
Per tutte le informazioni sul bonus bici potete leggere questo nostro approfondimento.
Quando sarà disponibile l’applicazione istituzionale sul sito del Ministero dell’Ambiente, l’unico sito da cui si potrà accedere ai benefici, l’opinione pubblica sarà informata con ampio anticipo. In modo da poter richiedere il bonus nella massima trasparenza e con indicazioni chiare su tutta la documentazione necessaria.
Il Ministero pertanto segnalerà alle autorità competenti applicazioni che possano ingenerare confusione fra gli utenti sulle modalità e le procedure per ottenere il bonus.
Nel frattempo, il Ministero dell’Ambiente e il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti hanno stabilito che il documento da produrre per ottenere il bonus è lo scontrino “parlante”. Quella ricevuta cioè che riporta codice fiscale e tipo di prodotto acquistato.
Per il Decreto attuativo serve ancora
- l’ok del Garante della privacy
- la vidimazione finale del testo da parte del Ministero dell’Economia e della Conferenza Unificata
- e poi la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale verosimilmente entro dieci giorni.
Per la realizzazione del portale, ci vogliono 60 giorni. Anche se il Ministero dell’Ambiente vuole accelerare i tempi e renderlo operativo in 1 mese.
Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it