Bonus anziani 2025/2026È stato approvato dal Consiglio dei Ministri il nuovo Bonus anziani 2025/2026: vediamo di cosa si tratta e chi può riceverlo.


L’agevolazione per i cittadini più anziani era stata annunciata già da tempo. Ma è stata finalmente approvata, in via definitiva, col Consiglio dei Ministri dell’11 marzo 2024.

Si tratta di una misura prescritta dal Pnrr, anche in risposta delle gravi carenze italiane sulla cura e la presa in carico degli over 65.
Vediamo allora di cosa si tratta.

Bonus anziani 2025/2026: ecco tutto quello che c’è da sapere

Il contributo servirà a favorire il progressivo potenziamento delle prestazioni assistenziali per il sostegno alla domiciliarità e dell’autonomia personale delle persone anziane non autosufficienti.
Si tratterà di un bonus pari a 850 euro, rivolto ai cittadini con almeno 80 anni e non autosufficienti, che ricevono già l’indennità di accompagnamento e che hanno un Isee inferiore ai 6mila euro.

La fase sperimentale della nuova misura inizierà a gennaio 2025, per concludersi a dicembre 2026.

Per questi due anni, il budget sarà di circa 500 milioni di euro (250 milioni per anno di sperimentazione). Si tratta di un fondo recuperato dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, dopo alcune trattative col Mef.

L’assegno, però, potrà essere revocato se non dovesse essere speso, come previsto dal decreto, per retribuire il lavoro di cura e assistenza svolto da badanti e caregiver o per acquistare l’assistenza da imprese di servizi.

Bonus anziani 2025/2026: le polemiche

Il contributo, però, è molto più basso rispetto a quello previsto dalla legge-quadro 33 del 23 marzo 2023, prescritta dal Pnrr, che non fissava alcuna platea o limite Isee.

Si trattava, infatti, di una “prestazione universale graduata secondo lo specifico bisogno assistenziale ed erogabile, a scelta del beneficiario, sotto forma di trasferimento monetario e di servizi alla persona”.

Come già anticipato, la nuova prestazioni universale riguarderà una platea molto ridotta, di circa 25mila persone, già titolari dell’indennità di accompagnamento, su un totale di 4 milioni di anziani non autosufficienti in Italia e oltre un milione di persone che ricevono l’accompagnamento.

Per questo, ha attirato le prime critiche, sia dalle Regioni, che dalle associazioni e le Osservazioni delle commissioni di Camera e Senato.


Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it