bonus acqua potabile 2023È stato confermato, anche per il 2023, il Bonus acqua potabile: vediamo di cosa si tratta e come richiederlo.


Bonus acqua potabile 2023: confermato anche per quest’anno il contributo che punta alla riduzione del consumo d’acqua in bottiglie di plastica.

Il Bonus acqua potabile, infatti, è attivo anche per il 2023, nonostante la riduzione dei fondi, che passano da 5 a 1,5 milioni di euro.

Vediamo come funziona e come richiederlo.

Bonus acqua potabile 2023: come funziona

Il Bonus acqua potabile è stato ideato con l’obiettivo di diminuire il consumo di acqua in plastica. Il contributo è stato rinnovato anche per quest’anno, con la Legge di Bilancio 2023, ma è attivo già dal 2021.

Consiste in un credito d’imposta del 50% sulle spese sostenute per sistemi di:

  • Filtraggio;
  • Mineralizzazione;
  • Raffreddamento;
  • Addizione di anidride carbonica alimentare.

L’importo massimo, sul quale calcolare il Bonus, si attesta a 1000 euro a immobile, se lo richiedono persone fisiche. Il limite si alza a 5mila euro, per ogni immobile adibito ad uso commerciale o istituzionale, se il richiedente è un esercente di attività d’impresa, arti e professioni o di enti non commerciali.

Bonus acqua potabile 2023: come richiederlo

Tutte le informazioni, relative agli interventi, andranno trasmesse in via telematica all’Enea.

Mentre, l’importo totale delle spese andrà comunicato all’Agenzia delle Entrate tra il 1° e il 28 febbraio dell’anno successivo a quello del pagamento (quindi, entro il 28 febbraio 2023, per quanto riguarda i pagamenti del 2022).

I pagamenti devono essere documentati con fattura elettronica o documento commerciale, nel quale deve essere riportato il codice fiscale del richiedente. Il pagamento deve essere effettuato tramite versamento bancario o postale oppure con altri sistemi di pagamento tracciabili.

Per poter comunicare i dati all’Agenzia delle Entrate, bisognerà andare nell’area riservata del sito e andare alla categoria “Agevolazioni” e alla sottosezione “Credito d’imposta per il miglioramento dell’acqua potabile”.

Altrimenti le comunicazioni potranno essere inviate con un file conforme alle specifiche tecniche presenti nella scheda informativa. Il file dovrà essere sottoposto ai controlli di conformità richiesti, utilizzando il software reso disponibile dall’Agenzia delle Entrate.

Un’alternativa è quella di utilizzare il Bonus in compensazione, tramite Modello F24 oppure nella Dichiarazione dei Redditi, riferita all’anno della spesa e in quelle degli anni successivi, fino al completo utilizzo del contributo.


Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it