Una nuova norma inserita dal Governo nella legge di bilancio 2018, assegna ai debiti, compreso quello relativo al bollo auto una prescrizione che, nella migliore delle ipotesi, raddoppia. Ecco i dettagli.
Nella legge di Bilancio 2018, il Governo ha previsto una “norma di interpretazione autentica” che va a modificare un’interpretazione data ormai per assodata dalla giurisprudenza intera: la cartella di pagamento, dopo 60 giorni dalla sua notifica, non è più impugnabile e, come tale, può essere assimilata a una sentenza definitiva. Con la conseguenza che, come la sentenza passata in giudicato, essa si prescrive in dieci anni e non nel più breve termine previsto dalla legge speciale per il singolo tributo di cui la cartella chiede il pagamento.
Di conseguenza verranno attivati pignoramenti, fermi amministrativi e ipoteche in un lasso di tempo molto più ampio. Finora la prescrizione era fissata a tre anni. Ma adesso con la nuova manovra potrebbe arrivare anche a dieci anni.
La norma, inoltre, avrà effetto retroattivo quindi il termine di prescrizione bollo auto di dieci anni si applicherà anche alle cartelle già notificate e non contestate entro 60 giorni.
Si ricorda che per chi non ha pagato in tempo il bollo auto è previsto un ravvedimento operoso, un sistema che permette all’utente di rientrare in regola autonomamente pagando una sanzione inferiore. Il ravvedimento operoso può essere fatto se la regolarizzazione del ritardo avviene entro i 12 mesi successivi alla data di scadenza del bollo, altrimenti non ha più motivo di esistere e verrà applicata una multa.