Vediamo quali sono i possibili scenari per il costo delle bollette dopo il 30 settembre, quando scadranno le agevolazioni del Governo.
Lo scorso giugno, il Governo Meloni aveva approvato una serie di misure per ammortizzare i costi delle bollette di luce e gas, insieme all’Autorità per l’energia, le reti e l’ambiente.
Con l’ultimo decreto legge Bollette Bis, il Governo ha prorogato le agevolazioni utili a ridurre l’impatto dei rincari di luce e gas sulle fatture, fino al 30 settembre.
Nello specifico, sono stati tre gli interventi prolungati, ad iniziare dall’azzeramento degli oneri generali nella bolletta del gas. Ma anche il taglio all’Iva del gas, con la riduzione del 5%, sia per usi civili che industriali.
Infine, c’è stato anche il potenziamento del bonus sociale, ovvero lo sconto in bolletta, per le famiglie in condizioni di disagio economico e fisico.
Ma cosa succederà alle bollette, se queste agevolazioni non saranno rinnovate dopo il 30 settembre? Vediamolo insieme.
Bollette dopo il 30 settembre: i possibili scenari
Se questi aiuti energetici non saranno rinnovati, torneranno a farsi sentire gli effetti delle rimodulazioni in bolletta, sia lato oneri che Iva.
Il Governo, però, non sembra aver preso ancora in mano il dossier, perché i nodi da risolvere, dopo il ritorno dalle ferie estive, sono diversi, soprattutto in vista della Legge di Bilancio 2024.
Ad oggi, le agevolazioni in bolletta non rappresentano una priorità del Governo. Inoltre, le quotazioni del gas, dopo i picchi dell’estate scorsa, hanno registrato un decisivo ribasso e reso meno urgenti ulteriori interventi di calmierazione, rispetto a quelli già attivi.
La speranza è quella che i prezzi rimangano entro certe soglie e non ci sia il bisogno di rinnovare le agevolazioni. Ma se, al contrario, i prezzi dovessero risalire, tra le ipotesi del Governo c’è il cosiddetto “bonus riscaldamento”, da attivare in ottobre.
Consisterà in un contributo erogato in quota fissa, senza distinzioni di reddito e differenziato in base alle zone climatiche.
A fissare i decreti del possibile bonus, sarà un decreto del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, insieme al Mef.
Spetterà, poi, ad Arera definire le modalità applicative e la misura del contributo. Inizialmente i fondi per questa misura dovevano essere pari ad un miliardo, ma poi sono stati ridotti di 130 milioni. Il contributo è stato dirottato sotto forma di aiuti per le popolazioni alluvionati dell’Emilia-Romagna.
Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it