Blutec Termini Imerese, arresti ai piani alti dell’Azienda con accuse molto gravi: malversazione ai danni dello Stato. La Guardia di Finanza nello stabilimento.
Il presidente del Cda e l’amministratore delegato di Blutec, azienda che avrebbe dovuto rilanciare il sito industriale siciliano di Termini Imerese, sono finiti agli arresti domiciliari a seguito di una inchiesta della Procura termitana e dei finanziari del Nucleo di Polizia economico-finanziaria di Palermo: il reato contestato è di malversazione a danno dello Stato.
Nei confronti degli indagati è scattato anche il divieto di esercitare imprese e uffici direttivi delle persone giuridiche e delle imprese: misura che avrà la durata di 12 mesi. Emesso, inoltre, un decreto di sequestro preventivo dell’intero complesso aziendale e delle relative quote sociali della Blutec Spa, oltre che delle disponibilità finanziarie, immobiliari e mobiliari riconducibili ai due indagati fino a un importo di 16.516.342,28 euro.
All’interno gli uomini della guardia di finanza di Palermo, fuori una cinquantina di operai riunitisi dopo la notizia dei domiciliari disposti per i vertici Blutec. Questa la situazione all’ex stabilimento Fiat di Termini Imerese dove l’inchiesta della Procura ha portato agli arresti domiciliari il presidente e l’amministratore delegato dell’azienda che avrebbe dovuto rilanciare il sito, Roberto Ginatta e Cosimo Di Cursi. Il reato contestato è di malversazione a danno dello Stato: l’inchiesta riguarda i fondi ottenuti da Invitalia per rilanciare l’ex fabbrica Fiat. La guardia di finanza sta operando un sequestro preventivo da 16,5 milioni.
IL SINDACO: “E’ UNA TEGOLA SULLA CITTA’”
“La notizia dell’arresto dei vertici di Blutec cade come una tegola sulla testa di un intera comunità”.
Lo afferma in una nota il sindaco di Termini Imerese, Francesco Giunta, riguardo all’indagine della Procura della cittadina palermitana e della guardia di finanza che ha portato ai domiciliari il management di Blutec.
“Seppur nella consapevolezza delle difficoltà registrate nei mesi scorsi, in merito alla restituzione delle somme anticipate all’azienda da Invitalia, abbiamo sempre sperato che la ‘vertenza Termini Imerese’ potesse trovare una soluzione favorevole per le migliaia di famiglie, coinvolte, loro malgrado, in un disastro sociale ed economico senza precedenti – prosegue Giunta -. Da tempo la Procura di Termini Imerese indagava in merito alle modalità di utilizzo dei fondi pubblici da parte di Blutec. Questa ulteriore ‘involuzione’ della vertenza deve preoccuparci ma non scoraggiarci – aggiunge il sindaco -. Piuttosto, può essere l’occasione affinché, grazie al lavoro della magistratura, possa finalmente chiarirsi una delle pagine più tristi della storia recente di Termini Imerese e del suo comprensorio. Ritengo opportuno che le istituzioni, ad ogni livello, siano esse locali, regionali e nazionali, debbano ancor di più stringersi intorno alle famiglie di quegli uomini e quelle donne che pur con scetticismo hanno voluto credere che una possibilità di riscatto potesse esserci. Unitamente alle organizzazioni sindacali, il Comitato Permanente dei sindaci, peraltro già convocato, per mercoledì 13 marzo alle 17, presso la sede storica del palazzo Comunale, deciderà quali azioni intraprendere”.
Giunta si dice “fermamente convinto, oggi più di ieri, che una manifestazione a Torino, dinanzi la principale sede italiana di Fca, sia l’unica soluzione – prosegue – affinché l’azienda torinese, possa assumersi quelle responsabilità che fino ad oggi non si è mai voluta assumere. Possiamo sin d’ora assicurare che le organizzazioni sindacali, gli operai e le loro famiglie non saranno lasciati soli e che le istituzioni locali, a partire dal Comune di Termini Imerese, saranno al loro fianco – conclude Giunta -, fino a quando, insieme, non troveremo una via d’uscita dignitosa a questo disastro annunciato”.