bitcoinBitcoin. Mentre le banche affermavano si trattasse di mera speculazione, oggi la moneta elettronica vale il doppio dell’oro.  Mentre il consumatore si trova disorientato riguardo alla questione moneta virtuale, gli addetti ai lavori hanno visto il suo valore crescere esponenzialmente e ad oggi i fortunati della prima ora che hanno investito in questa cripto valuta, si sono ritrovati ad essere milionari.


 

Il mercato della crittografia è incredibilmente in ascesa. Il bitcoin ha raggiunto un nuovo record, attualmente in negoziazione a oltre 4,600 dollari, mentre il Litecoin ha registrato un picco massimo di 66 dollari. Questo segna una aumento del 1,400% dall’inzio dell’anno. Si pensa addirittura che il bitcoin potrebbe arrivare a superare il valore di un appartamento a Roma, dunque, è evidente l’importanza di una giusta e precisa informazione.  Durante il Trentennale della nostra Associazione, tenutosi il 15 maggio, Codici aveva già ampiamente consigliato ai presenti e a tutti i consumatori di investire in criptovalute e già a febbraio 2017, Codici ha proposto formalmente in una convocazione presso la Commissione Parlamentare per la semplificazione, l’introduzione della moneta elettronica come strumento di interfaccia tra contribuente e Stato per quanto concerne il rapporto tributario.

 

Codici, infatti, aveva presentato un paper in cui si consigliava, tra le altre cose, di introdurre una criptovaluta ufficiale italiana (e.lira) e di utilizzare la tecnologia blockchain per risolvere gli atavici problemi del nostro Paese: corruzione e spreco di denaro pubblico. Con l’introduzione della tecnologia blockchain, si renderebbe completamente trasparente il bilancio dello stato: il consumatore potrebbe sapere come vengono utilizzati i soldi delle proprie tasse per la spesa pubblica o, addirittura, decidere di destinarli a specifici fini. Se un contribuente, ad esempio, volesse finanziare una scuola, piuttosto che un ospedale o un parco giochi, con la moneta elettronica potrebbe farlo in maniera semplice ed efficiente e tenerne traccia.

 

L’introduzione della tecnologia blockchain, inoltre, andrebbe ad eliminare alcuni dei più grandi problemi della macchina pubblica italiana: l’eccessiva lentezza della burocrazia e il fenomeno della corruzione.  Si ridurrebbe inoltre il conflitto politico interno tra favorevoli e contrari all’euro e ritorno alla lira. Adottando la moneta elettronica, infatti, le due valute coesisterebbero: l’euro per la parte finanziaria e commerciale, mentre la lira per la finanza di Stato, come sta accadendo in molti Paesi come Cina, Giappone, Singapore, Svizzera e Norvegia.  I vantaggi sarebbero moltissimi e questo potrebbe riportare l’Italia in una posizione privilegiata nella competitività a livello europeo e mondiale.

 

Per rendere possibile tutto cio, però, è necessario che la politica ne abbia contezza ma, purtroppo, i parlamentari italiani e il nostro governo ne ignorano completamente persino il significato.