È la Lombardia la prima regione farmaceutica e biotech in Italia, con metà circa di addetti, produzione, ricerca e studi clinici rispetto al totale nazionale: conta 28mila occupati diretti, ai quali si aggiungono i 18mila dell’indotto. Al secondo posto c’è il Lazio, che però è primo per export: gli addetti sono 16mila e 6mila sono nell’indotto, mentre il settore esporta il 47% del totale della Regione. Risultati, questi, resi possibili grazie alla presenza di importanti aziende a capitale italiano e a capitale estero, attive nella produzione e nella ricerca.
Sono alcuni dati emersi oggi a Roma in occasione dell’Assemblea pubblica di Farmindustria, in corso presso il Teatro Argentina. “Sul podio, al terzo posto- hanno fatto sapere- si piazza invece la Toscana, con 7mila addetti diretti e 4mila nell’indotto. Si caratterizza per la specializzazione nei vaccini, negli emoderivati e nel biotech. Segue l’Emilia Romagna, che conta 3.600 addetti con una presenza produttiva e di ricerca legata a importanti aziende italiane, sempre più internazionalizzate, e a grandi imprese a capitale estero. A Parma la farmaceutica è il terzo settore per export.La Regione è sede di leader mondiali dell’indotto. Quanto agli addetti, sempre nell’indotto, sono 7mila”.
C’è poi il Veneto, con circa “3mila occupati diretti nel settore- hanno aggiunto- cui si aggiungono i 7mila nell’indotto. Tra le regioni del nord si segnalano il Piemonte e la Liguria, con 2mila addetti diretti e 7mila nell’indotto. Insediamenti significativi si trovano anche in Abruzzo, Marche, Sicilia, Puglia e Campania. Regioni, queste, in cui la farmaceutica- hanno concluso da Farmindustria- detiene ruoli di leadership tra i settori industriali”.