Dal 2024, per visitare Venezia, occorrerà un biglietto specifico: ecco come funzionerà e quale sarà il suo costo.
Venezia diventa a pagamento: a partire dal 2024, come ben sappiamo, la città potrà essere accessibile solo a fronte del pagamento di un biglietto.
Ovviamente l’ingresso sarà gratuito per i residenti e chi lavora e studia a Venezia, ma ci sono anche altre categorie che saranno esonerate dal pagamento del ticket.
La sperimentazione inizierà nel 2024, per 30 giorni. Vediamo allora nel dettaglio.
Biglietto per visitare Venezia 2024: ecco come funzionerà
Ieri, 5 settembre 2023, la giunta ha approvato l’emendamento finale della delibera che istituisce il contributo d’accesso e la prenotazione obbligatoria.
L’istituzione del biglietto è arrivata dopo che l’Unesco ha definito Venezia come “patrimonio mondiale in pericolo, a causa del continuo deterioramento dovuto all’intervento umano, compreso il turismo di massa”.
La proposta passerà alle commissioni comunali e il 12 settembre dovrebbe essere approvata al consiglio.
I 30 giorni di sperimentazione comprenderanno ponti primaverili e weekend estivi, come annunciato dalla giunta comunale.
L’assessore al turismo Simone Venturini ha detto:
“La prenotazione sarà molto semplice, tutta digitale. In alcune giornate non sarà consigliabile entrare nella città. Se la sperimentazione andrà bene, in futuro potrebbe anche valere per tutto l’anno”.
Sui prezzi si attende il testo definitivo della delibera, ma il costo potrebbe variare tra i 3 e i 10 euro. Il prezzo sarà più alto all’aumentare dei turisti.
Oltre ai residenti e ai pendolari (sia lavoratori che studenti) che dovranno accedere alla città o attraversarla per raggiungere le isole che la circondano, l’esenzione varrà anche per chiunque abbia pagato l’Imu nel comune o chi rientra nel nucleo familiare di chi ha versato l’imposta comunale.
Ma non solo: chi pernotterà all’interno di alberghi o altre strutture turistiche, all’interno della città, non dovrà versare l’imposta comunale.
L’esenzione varrà anche per i residenti del Veneto, i parenti di chi alloggia nelle aree sotto il contributo d’accesso e chi deve curarsi in una delle strutture sanitarie della città.
Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it