Nonostante da giugno il prezzo del petrolio greggio al barile sia sceso del 20%, il costo dei carburanti nei distributori si è ridotto solamente di un ventesimo. Ma ora la corsa al rialzo è ricominciata per entrambi.
Gli Effetti sulle pompe sono dovuti anche al pesante carico di tasse e accise che hanno un peso notevole sui carburanti per i consumatori finali. È stato calcolato recentemente che le tasse, Inclusi gli oneri di raffinazione, stoccaggio e distribuzione, pesano per un litro di benzina senza piombo per 1,20 euro al litro, per Il diesel la stima è di 1,05.
Negli ultimi mesi l’erosione è stata così ampia da far perdere al greggio un quinto del valore di mercato, con una quotazione passata da 0,344 euro al litro di giugno a circa 0,280 di agosto, con una diminuzione secca del 20% in tre mesi. Il prezzo medio alla pompa della benzina verde è passato da 1,623 a 1,568 euro per litro, che vale appena 4 punti percentuali di limatura. Col gasolio è andata un po’ meglio, ma non troppo: da 1,504 a 1,399 euro al litro, una diminuzione che vale il 7 per cento.
Le quotazioni del greggio tuttavia sono di nuovo salite toccando, al 31 agosto, i 53 dollari del 31 agosto. La conseguenza per il prezzo alla pompa però è stata immediata riportando il livello dei prezzi dei carburanti per i consumatori ai livelli di giugno.
Eni e Total Erg hanno aumentato di 2 centesimi al litro sia la benzina che il gasolio mentre presso i distributori Q8 è possibile trovare i carburanti aumentati di un centesimo per la benzina verde e di 2 centesimi per il diesel.al momento l’unica compagnia che ha diminuito di 2 cent la verde e di uno il diesel è la Esso.