fondo di garanzia, tassi, mutuo, prima casaCattive notizie per chi non riesce a pagare il mutuo in tempo sulla propria casa? E buone notizie per le banche? Sembrano essere scoppiate in questi giorni delle grandi polemiche su una novità contenuta nel decreto legislativo approvato dal Consiglio dei Ministri in attuazione della direttiva UE n.17 del 2014 (Mortgage Credit Directive) sui contratti di credito ai consumatori relativi a beni immobili residenziali. Il decreto favorisce le banche a danno dei consumatori, permettendo agli istituti di riprendersi gli immobili dei morosi e rivenderli ripagando la differenza tra il valore di mercato e il mutuo residuo.

 

La direttiva Ue stabilisce che, se non si riescono a rimborsare le rate di un finanziamento finalizzato ad acquisire un bene che viene posto a garanzia, si può trasferire quel determinato bene al nostro creditore, cioè alla banca o all’intermediario.

 

La banca oggi deve rivolgersi al giudice prima di espropriare la casa. Così potrebbe accelerare la procedura e vendere l’immobile in caso di mancato pagamento del mutuo. In sostanza non ci sarà più il passaggio in Tribunale e verrà meno l’articolo 2744 del nostro Codice civile sul divieto di patto commissorio. Questo anche per effetto, dal 26 febbraio, delle nuove regole sulle polizze abbinate ai finanziamenti, chiamate “Payment Protection Insurance” che daranno maggiori sicurezze alle banche.

 

Marco Baldassarre, parlamentare di Alternativa Libera, ha denunciato in Parlamento: “Il governo non riesce ad accelerare i tempi della giustizia civile e, per questo motivo, elimina le garanzie offerte dal sistema giudiziario”.

 

Inoltre, in programma dal Governo un’altra novità: debitori subito fuori dalle case pignorate. La vendita all’asta sarà un gioco da ragazzi che non richiederà più i lunghi tempi dettati dalla necessità di attendere il ribasso del “prezzo base”. Dal Governo, infatti, è arrivata ieri una misura volta ad accelerare i pignoramenti immobiliari, incentivando le stesse banche.

 

L’ennesimo sgarro ai cittadini per favorire, dunque, gli istituti bancari? Come reagiranno i consumatori a questo affronto?