Minibond. Le banche possono accedere al Fondo di garanzia solo per prestare soldi alle imprese

Il decreto Destinazione Italia ha introdotto alcune norme per favorire l’approvvigionamento di credito, da parte delle piccole e medie imprese, attraverso il ricorso ai minibond (emettibili da società di capitali, cooperative o mutue assicuratrici) e alle cambiali finanziarie; il provvedimento, adottato per favorire le numerosissime realtà che non dispongono della capacità finanziaria sufficiente per collocare titoli propri sul mercato, è stato rafforzato da un successivo decreto attuativo emanato dal ministero dello Sviluppo Economico e pubblicato di recente in Gazzetta ufficiale; la norma, in particolare, consente di estendere il Fondo di garanzia alla Pmi per la sottoscrizione di bond da parte di investitori istituzionali.

Tale garanzia può essere richiesta da banche, intermediari finanziari e i gestori a fronte di singole operazioni di sottoscrizione di mini bond, o su portafogli di mini bond; perché la garanzia sia concessa, i minibond devono essere finalizzati al finanziamento dell’attività d’impresa, non rappresentare una sostituzione di una linea di credito di cui il beneficiario già gode, ed avere una durata compresa tra 36 e 120 mesi.

FONTE: CGIAMestre

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