Approvato nell’ultima seduta della Conferenza delle Regioni un documento che appoggia la richiesta degli operatori alla Corte di Giustizia Europea di prorogare al 31 dicembre 2020 le concessioni demaniali marittime
Le Regioni costiere sono a fianco degli operatori balneari in merito alla richiesta alla Corte di Giustizia Europea di prorogare al 31 dicembre 2020 le concessioni demaniali marittime. Lo scrivono i governatori in un documento approvato nell’ultima seduta della Conferenza delle Regioni. “La necessità di adeguare il quadro normativo italiano in materia di demanio marittimo ai principi comunitari in materia di trasparenza, non discriminazione, libertà di stabilimento e libera prestazione di servizi – scrivono le Regioni – è un’ esigenza indifferibile – anche in riferimento al vuoto normativo che una pronuncia negativa delle Corte di Giustizia potrebbe comportare – e può costituire l’occasione per riformare ed aggiornare l’intera materia, con ciò venendo anche incontro alle richieste delle varie categorie economiche che operano sul demanio marittimo”.
Le Regioni chiedono di convocare al più presto un tavolo di confronto sulla materia e di fare chiarezza con la Commissione Europea sulla possibilità di un regime transitorio delle attuali concessioni demaniali marittime: “é recente la notizia che in altri Paesi dell’ Unione le concessioni demaniali marittime sono state prolungate di 75, 50 o 30 anni, a seconda della tipologia (Spagna), oppure che sono state mantenute forme di preferenza in favore del concessionario uscente (Portogallo)”. Infine che sia confermata la possibilità di attivare un “doppio binario” che distingua le concessioni attualmente in vigore da quelle nuove, con una proroga di lunga durata per le prime.