autorizzazione-circolazione-prova-veicoliIl Governo Italiano ha annunciato importanti modifiche al procedimento di autorizzazione alla circolazione di prova dei veicoli.


Le novità arrivano attraverso la pubblicazione del Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri (DPCM) n. 229 del 21 dicembre 2023, da poco pubblicato in Gazzetta Ufficiale.

Questo testo introduce significative modifiche al Decreto del Presidente della Repubblica 24 novembre 2001, n. 474, focalizzandosi sulla semplificazione del processo di autorizzazione.

Autorizzazione alla circolazione di prova dei veicoli

La riforma introduce un approccio mirato nell’assegnazione delle autorizzazioni alla circolazione di prova dei veicoli. In base alle nuove disposizioni, tali autorizzazioni sono riservate esclusivamente a soggetti specifici, in conformità con le esigenze delineate nell’articolo 1, comma 3, primo periodo, del decreto-legge 10 settembre 2021, n. 121, che è stato successivamente convertito nella legge 9 novembre 2021, n. 156.

La quantità massima di autorizzazioni è ora strettamente collegata alle dimensioni del personale impiegato nelle imprese. L’approccio qui adottato è basato sul principio di assegnare un’autorizzazione ogni cinque dipendenti e collaboratori, fino a un massimo di cento autorizzazioni. Questa formula mira a stabilire un rapporto proporzionale tra le autorizzazioni e le dimensioni delle imprese, garantendo al contempo un limite massimo per evitare un eccessivo sfruttamento o un uso improprio delle autorizzazioni.

Inoltre, nel caso in cui un’impresa abbia un numero di dipendenti e collaboratori inferiore a cinque, viene comunque rilasciata una sola autorizzazione. Questa disposizione semplifica il processo per le piccole imprese, garantendo loro accesso alle autorizzazioni senza discriminazioni basate sulle dimensioni.

Un’altra importante novità riguarda gli istituti universitari e gli enti pubblici di ricerca impegnati in sperimentazioni su veicoli. Questi enti sono ora autorizzati a ottenere fino a un massimo di cinque autorizzazioni, indipendentemente dal numero di dipendenti e collaboratori impiegati. Questa flessibilità mira a facilitare la ricerca e lo sviluppo nel settore accademico e scientifico, promuovendo innovazioni e progressi tecnologici.

Il testo completo del DPCM in Gazzetta Ufficiale

Qui il documento.

 


Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it