Nella mattinata di oggi, 19 giugno, la Camera dei Deputati ha dato il via libera definitivo al disegno di legge che regolamenta l’attuazione dell’autonomia differenziata per le Regioni a statuto ordinario: adesso è legge.


L’Aula di Montecitorio ha infatti licenziato il provvedimento con 172 sì, 99 voti contrari e 1 astenuto. Questo provvedimento segue un lungo percorso di discussione iniziato durante la XVII legislatura, stimolato dalle iniziative delle Regioni Lombardia, Veneto ed Emilia-Romagna nel 2017.

Via libera all’autonomia differenziata dalla Camera: ecco tutte le novità

Il disegno di legge, composto da 11 articoli, mira a definire i principi generali per l’attribuzione alle Regioni di ulteriori forme di autonomia, nonché le modalità per la modifica e la revoca di tali attribuzioni. Uno degli obiettivi principali è quello di garantire un equo accesso ai servizi essenziali su tutto il territorio nazionale, nel rispetto dei principi di coesione sociale e territoriale, nonché di responsabilità amministrativa e trasparenza.

Tra le disposizioni chiave, il disegno di legge regola il procedimento per la stipula delle “intese” tra lo Stato e le Regioni interessate, necessarie per l’attribuzione di queste forme di autonomia differenziata. Questo processo prevede che ogni Regione interessata possa avanzare una richiesta specifica, avviando un negoziato con il Governo per definire i termini dell’intesa preliminare, la quale dovrà poi essere approvata dal Consiglio dei ministri e dalle Camere parlamentari.

Un altro aspetto centrale del provvedimento è l’individuazione dei Livelli Essenziali delle Prestazioni (LEP), fondamentali per garantire i diritti civili e sociali su tutto il territorio nazionale. Questi livelli costituiscono il punto di partenza per la determinazione delle competenze che potranno essere trasferite alle Regioni, previa valutazione dei relativi costi e fabbisogni.

Il disegno di legge prevede anche disposizioni finanziarie volte a garantire l’invarianza finanziaria per l’attuazione delle intese e dei LEP, stabilendo meccanismi di copertura finanziaria e perequazione delle risorse tra Stato e Regioni.

Infine, il provvedimento disciplina il trasferimento delle funzioni amministrative alle Regioni, stabilendo criteri per l’attribuzione di risorse umane, strumentali e finanziarie necessarie per l’esercizio delle nuove competenze.

Soddisfazione della maggioranza

Più autonomia, più coesione, più sussidiarietà. Ecco i tre cardini del disegno di legge sull’autonomia differenziata approvato alla Camera. Un passo avanti per costruire un’Italia più forte e più giusta, superare le differenze che esistono oggi tra i diversi territori della nazione e garantire gli stessi livelli qualitativi e quantitativi delle prestazioni sull’intero territorio. Avanti così, nel rispetto degli impegni presi con i cittadini“.

Così la premier Giorgia Meloni su X commenta il via libera definitivo del Parlamento alla legge sull’Autonomia.

Il via libera della Camera alla riforma sull’Autonomia differenziata “è il coronamento di anni e anni di battaglie politiche della Lega, all’interno delle istituzioni e nelle piazze insieme ai militanti, con un voto che scrive una pagina di storia per tutto il Paese”  scrive su Facebook il ministro per gli Affari regionali e le autonomie Roberto Calderoli. “Da questo momento in avanti c’è un iter tracciato e ben definito, che permetterà alle Regioni di valorizzare le proprie eccellenze e garantire servizi sempre migliori ai cittadini, nel segno della responsabilità e della trasparenza”.

Le dure critiche delle opposizioni

Reazione totalmente divergente quella delle opposizioni. “Sono le 7.39: da ieri e per tutta questa notte stiamo contrastando la maggioranza decisa ad approvare, in questa seduta fiume alla Camera, il disegno di legge Spacca-Italia, che condanna il Sud e le aree più in difficoltà del Paese al peggioramento delle proprie condizioni riguardanti la sanità, l’istruzione, i trasporti. Continueremo a contrastarli in tutti i modi: in Parlamento e nelle piazze“. Lo scrive su Facebook il leader dei 5 stelle Giuseppe Conte.

Inoltre il gruppo del M5s in Aula dopo l’approvazione dell’autonomia differenziata ha intonato l’inno di Mameli sventolando i tricolori che molti parlamentari pentastellati avevano al collo. Una polemica che fa seguito alla rissa scatenata in aula solo qualche giorno fa.

Un provvedimento che divide e crea diseguaglianze che viene approvato di notte nella vergogna. Con questo voto sancite che esistono cittadine e cittadini di serie e A e serie B”, ha detto la segreteria del Pd, Elly Schlein, nella dichiarazione di voto finale.

Abbiamo appena finito una lunga nottata in Parlamento per approvare l’autonomia differenziata. Noi ovviamente ci siamo opposti in tutti i modi: un’autonomia differenziata che divide il Paese. Ci saranno più burocrazia e più diseguaglianze”, scrive infine in un post su Facebook al termine della seduta fiume la deputata di Italia Viva Maria Elena Boschi.


Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it