separazioni-divorzi-rapporto-istatSecondo il rapporto ISTAT, con gli ultimi dati aggiornati al 2021, si registra un ritorno ai livelli pre-Covid: tornano ad aumetare separazioni e divorzi.


Se l’emergenza della pandemia aveva da un lato acuito i conflitti familiari, dall’altro aveva anche frenato per motivi di forza maggiore gli allontanamenti dai proprio nuclei familiari.

Adesso, con un ritorno pressapoco completo alla normalità, le coppie hanno ripreso a “disintegrarsi” come prima della pandemia: ecco i dati dell’ISTAT contenuti nel rapporto “MATRIMONI, UNIONI CIVILI, SEPARAZIONI E DIVORZI“.

Aumentano le separazioni e i divorzi: i dati del rapporto ISTAT

Secondo i dati aggiornati alle ultime rilevazioni, vale a dire il 2021, sono stati celebrati in Italia 180.416 matrimoni, l’86,3% in più rispetto al 2020, anno in cui, a causa della crisi pandemica, molte coppie avevano rinviato le nozze.

Ciò nonostante l’aumento non è stato però sufficiente a recuperare quanto perso nell’anno precedente (la variazione rispetto al 2019 è infatti pari a -2,0%). I matrimoni religiosi, quasi triplicati rispetto al 2020, sono in calo (-5,1%) rispetto al periodo pre-pandemico.

E d’altro canto si registra un ritorno ai livelli pre-Covid sia per le separazioni (97.913, +22,5% rispetto al 2020) sia per i divorzi (83.192, +24,8%).

L’85,5% delle separazioni si è concluso consensualmente (percentuale rimasta pressoché stabile nell’ultimo decennio). Più contenuta è la quota di divorzi consensuali (70,9%) ma sostanzialmente in linea con l’anno precedente (71,7%).

Sono inoltre 34.225 i divorzi consensuali presso i Tribunali: questa tipologia di divorzi registra l’aumento più consistente (25.982 nel 2020; +31,7%).

Tuttavia il livello è comunque più contenuto rispetto a quanto registrato nel 2016, anno di boom per le separazioni ed i divorzi in Italia. Pertanto la proporzione di divorzi consensuali decresce per tornare in prossimità del valore di inizio decennio (72,4% nel 2010).

Il testo completo del rapporto ISTAT

Potete consultare il testo completo del rapporto.

 


Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it