Audizione programmatica in materia di sport del Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio, Graziano Delrio, alla Commissione Cultura, scienza e istruzione della Camera dei Deputati.
Abbiamo dati molto preoccupanti sulla diffusione della pratica sportiva nell’Unione Europea. Quasi il 60% dei cittadini dell’UE non fa mai esercizio fisico o sport. I cittadini dell’Europa settentrionale sono più attivi di quelli dell’Europa meridionale e orientale. Per quanto riguarda l’Italia, abbiamo tassi di frequenza ancora minori, in particolare per quanto riguarda il Mezzogiorno.
C’è quindi la necessità di individuare e introdurre misure per incoraggiare un maggior numero di persone a praticare sport e attività fisica quali parti integranti della vita quotidiana ed è nostra intenzione, durante il semestre europeo, dare attuazione alla Raccomandazione sull’attività fisica salutare, adottata nel novembre scorso a Bruxelles dal Consiglio UE, e portare avanti i piani per una “Settimana europea dello sport”.
In tale direzione si muove anche il Manifesto sullo sport nell’Europa del futuro, recentemente presentato qui alla Camera dei Deputati, che condividiamo nel suo spirito generale.
In ogni caso, quasi 35 milioni di cittadini sono coinvolti a vario titolo nel mondo dello sport, molti di questi come volontari. In complesso le ore di volontariato sono circa 225 milioni.
Il confronto con i dati europei mostra però i problemi che il nostro Paese ha riguardo alla disponibilità di spazi per l’attività sportiva. Alcune zone del Paese sono maggiormente assistite da infrastrutture (Nord Ovest e Nord Est con circa 350 spazi per ogni 100.000 abitanti), altre lo sono molto meno. Secondo le statistiche, una scuola su quattro, in Italia, non dispone di una palestra ed è da questo elemento che secondo noi occorre partire.
Le linee guida prioritarie del governo in materia di sport riguardano quattro obiettivi:
– favorire la pratica sportiva da parte dei giovani e nelle scuole;
– ammodernare e valorizzare l’impiantistica sportiva esistente e costruirne di nuova;
– dare unitarietà all’ordinamento dell’attività sportiva dilettantistica e promuovere la funzione sociale dello sport;
– portare a compimento le attività programmate per il semestre di presidenza dell’Unione Europea e le altre attività internazionali in cui siamo impegnati.
Il primo obiettivo è quello, appunto, di favorire la pratica sportiva da parte dei giovani e nelle scuole.Lo sport rappresenta il terzo pilastro educativo per l’infanzia e l’adolescenza attraverso cui si trasmettono i principi di collaborazione, leale competizione e di miglioramento di se stessi.
Per questo, fin dal 2009, in collaborazione con il CONI, che è il principale ma non unico soggetto di cui ci avvaliamo per la promozione della pratica sportiva, abbiamo lanciato il progetto di “Alfabetizzazione Motoria” che prova a supplire al numero esiguo di ore di educazione motoria.
Il progetto pilota è stato seguito da un periodo di sperimentazione triennale (2011-2012-2013) che ha visto il potenziamento dell’investimento da parte del CONI ed il suo affiancamento da parte del Ministero dell’Istruzione, della Presidenza del Consiglio e di numerose istituzioni locali.
Dal monitoraggio di attuazione svolto nel corso delle edizioni, dall’anno scolastico 2009/2010 (progetto pilota) fino all’anno scolastico 2012/2013, emerge un trend molto positivo dei numeri di partecipazione:
– lo stanziamento è passato da 4.715.620 euro della prima edizione a 12.581.974 euro (+166%);
– la partecipazione delle 20 regioni è stata totale sin dalla prima edizione;
– le province sono passate da 31 a 103 (+232%);
– i plessi scolastici da 1.140 a 3.423 (+200%);
– le classi da 9.000 a 24.627 (+173%);
– gli alunni da 230.000 a 511.296 (+122%);
– i supervisori da 100 a 232 (+132%);
– gli esperti da 986 a 2491 (+152%).
– le ore totali da 258.578 a 726.126 (+180%).
Questo progetto è quindi attuato in maniera piena e ne siamo soddisfatti, anche se ci possono essere ulteriori miglioramenti.
Alla fine dello scorso anno, poi, in collaborazione il Coni e i Ministeri della Salute, dell’Istruzione e dell’Integrazione, avevamo promosso il progetto “Con-i-giovani”, che mirava a proseguire le attività motorie di base nella fascia oraria pomeridiana, con l’obiettivo di superare anche forme di disagio personale e relazionale, con progetti educativi anche sulla parte alimentare e di rispetto delle diversità.
Questo progetto sarà operativo da settembre 2014 e le risorse impegnate dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri ammontano a 4.000.000 di euro, con l’obiettivo da raggiungere in fase di prima attuazione almeno 400.000 ragazzi che potranno appoggiarsi a Società o Associazioni Sportive Dilettantistiche dove troveranno operatori ed educatori opportunamente formati.
Inoltre, nel corso del 2014 è stato dato seguito e si sono conclusi o si stanno concludendo i progetti iniziati negli anni 2012 e 2013 relativi a “Sport e legalità” (5 istituti scolastici, ubicati in zone a rischio e/o socialmente disagiate: Milano, Roma, Napoli, Palermo e San Luca in Aspromonte); “Sport negli Istituti scolastici dei penitenziari minorili” (17 istituti scolastici inseriti all’interno di penitenziari minorili); “Sport e anziani” (Università di Ferrara e Salerno); “Sport e stili di vita alimentari” (Regione Friuli Venezia Giulia e Regione Puglia); “Promozione dell’attività sportiva tra i disabili” (d’intesa con il Comitato Italiano Paralimpico).
Per quanto riguarda l’ammodernamento e la valorizzazione dell’impiantistica sportiva, è evidente che la massima diffusione dell’attività sportiva è legata ai luoghi dove esse può essere praticata, sia sotto il profilo della distribuzione territoriale, sia sotto quello dell’idoneità delle strutture sportive. Proprio per questo abbiamo avviato un progetto di censimento che si avvale della collaborazione del Coni, della Conferenza delle Regioni e del Ministero dell’Istruzione con il compito di “censire” appunto tutto il territorio e sarà in grado in pochi mesi di fornire una fotografia reale dello stato dell’impiantistica, sulla base del quale sarà possibile individuare le priorità, le modalità di intervento ed i tempi. In tal modo verrà condiviso un sistema unico di raccolta dei dati, aggiornato costantemente, che consentirà una pianificazione intelligente.
Abbiamo individuato nell’Istituto di Credito Sportivo il soggetto unico per il finanziamento degli interventi di ristrutturazione o di nuova edificazione. Cercheremo di sfruttare l’ICS al massimo, anche per evitare i problemi legati al patto di stabilità, per supportare la ristrutturazione e la realizzazione di strutture sportive funzionali alle scuole. L’Istituto potrà attivare due distinte procedure di finanziamento, che presenteremo alla fine di questo mese e che si avvarranno di un meccanismo simile a quello della legge Sabatini, ovvero l’abbattimento del conto interessi per chi accende mutui. A questo proposito abbiamo rastrellato un po’ di fondi avanzati dagli anni scorsi.
A ciò si aggiunge il rifinanziamento del Fondo di garanzia dell’Istituto per il credito sportivo, introdotto con alcune disposizioni della legge di stabilità per l’anno 2014. Sono stati stanziati 10 milioni di euro per il 2014, 15 milioni per il 2015 e 20 milioni per il 2016, fondi destinati ad assicurare interventi per la sicurezza strutturale e funzionale degli impianti sportivi e la loro fruibilità, nonché per il loro sviluppo e ammodernamento.
Ovviamente, se vi fosse la possibilità di avere una garanzia di ultima istanza da parte dello Stato, avremmo un effetto-leva molto maggiore, ma in questo momento questi sono i mezzi che abbiamo a disposizione.
Il decreto contenente i criteri di gestione è pronto e proprio in questi giorni sarà trasmesso alle amministrazioni interessate nel procedimento. Purtroppo come sempre vi sono delle procedure di “concerto” molto lunghe.
Pur avendo completato tutte le procedure necessarie, compresa l’approvazione del nuovo statuto, abbiamo atteso a fare uscire dal commissariamento e a dare piena operatività all’ICS, per una forma di riguardo rispetto al ricorso presentato dalle banche. Attendevamo per oggi l’esito dell’udienza ma poiché è stata rimandata credo che dovremo procedere comunque alle nuove nomine per la governance dell’Istituto.
Per quanto riguarda lo sport dilettantistico e la funzione sociale dello sport, il governo appoggia con convinzione il ddl A.C. 1680 contenente “Disposizioni per il riconoscimento e la promozione della funzione sociale dello sport nonché delega al Governo per la redazione di un testo unico delle disposizioni in materia di attività sportiva” su cui è cominciata la discussione e si è costituito un comitato ristretto.
La proposta di legge è particolarmente importante e meritoria perché insieme alla funzione sociale dello sport, promuove a livello territoriale l’impiantistica anche per le discipline sportive di base; l’attività fisica a vantaggio della salute; l’istruzione e la formazione; il volontariato e le organizzazioni sportive senza scopo di lucro; l’inclusione sociale nello sport e attraverso lo sport, compresi lo sport per i disabili e la parità dei sessi nello sport; il finanziamento sostenibile dello sport di base e la buona governance e quindi ci pare un’ottima strada.
La proposta contiene anche una revisione del regime fiscale particolare di cui beneficiano le associazioni e società sportive dilettantistiche. Su questo abbiamo avviato un tavolo permanente tra il Coni e l’Agenzia delle Entrate, per evitare che vi siano controlli che sviliscono la funzione del volontariato garantendo comunque il pieno rispetto della legge.
Per quanto concerne invece lo sport professionistico siamo in attesa delle conclusioni del gruppo di lavoro incaricato dal Coni di valutare l’ipotesi di una revisione della legge 91/1981.
Per quanto concerne poi il tema dello svincolo dei giovani calciatori, siamo vicini a una soluzione concordata in linea con le norme europee.
Abbiamo avviato numerose iniziative con il Ministro dell’Interno e dell’Integrazione rispetto al tema della violenza e del razzismo negli stadi, prendendo anche una serie di misure già illustrate dal Ministro dell’Interno, per dare risposte ferme e definitive a questa piaga.
In merito al semestre di presidenza italiana della UE, l’impegno principale sarà posto alla diffusione della cultura dello sport e dell’inclusione sociale, alla promozione trasversale dell’attività fisica salutare, nonché a rafforzare il contrasto ai fenomeni dell’illegalità e della discriminazione nello sport.
Particolare attenzione sarà dedicata alla dimensione economica dello sport, come fattore di innovazione, ai fini anche della creazione di nuovi posti di lavoro, soprattutto per i giovani, in linea con gli obiettivi della strategia UE 2020.
Infine, la Presidenza porrà l’accento sulla necessità di tutela della salute attraverso la promozione dell’attività sportiva, con particolare riguardo ai giovani in età scolare e al fine del contrasto della vita sedentaria e dell’obesità infantile.
A livello internazionale ed europeo, in particolare queste saranno le nostre priorità:
– l’impegno sul tema della lotta alle partite truccate (match fixing), con la Convezione Internazionale la cui firma è prevista il prossimo 18 settembre, nell’ambito della XIII Conferenza dei Ministri dello sport del Consiglio d’Europa;
– l’impegno nella lotta al doping con l’approvazione del nuovo “Codice Mondiale Antidoping” che entrerà in vigore il 1° gennaio del 2015;
– la nostra adesione alla dichiarazione del Consiglio di Vilnius che riconosce il valore dello sport come linguaggio universale per educare le persone ai valori del rispetto della diversità, della tolleranza e della correttezza, nonché come mezzo per combattere tutte le forme di discriminazione e favorire l’inclusione sociale per tutti;
– il lavoro per il nuovo programma Erasmus+, operativo dal gennaio 2014, che, oltre a riunire i programmi U.E. per l’istruzione, la formazione e la gioventù, ha incluso, per la prima volta, anche per merito nostro, anche lo sport con un finanziamento dell’1,8% del bilancio complessivo, pari a 238,8 milioni di euro, dando così un segnale del fatto che lo sport viene considerato un elemento della formazione”.
FONTE: Governo Italiano – Presidenza del Consiglio dei ministri