attuale-pandemia-conseguenze-rapporto-rockefeller-foundation“Un agghiacciante rapporto del 2010 della Rockefeller Foundation, ci presenta lo scenario mondiale dell’attuale pandemia e le sue conseguenze. Nel rapporto della Rockefeller Foundation alla pagina 18 si parla di “Narrazione di Scenari”.

Della vicenda se n’è occupato anche il Deputato Olandese Thierry Baudet. Si tratta di una cristallina rappresentazione dell’attuale scenario mondiale per effetto di questa falsa pandemia. Nel documento dal titolo Lock Step” si affronta l’arrivo di una pandemia con “un mondo a controllo governativo dall’alto verso il basso ed una leadership più autoritaria dei governi, con un’innovazione limitata ed un crescente rifiuto da parte dei cittadini”.

Ciò che non è stato correttamente profetizzato, è il periodo temporale, si parla del 2012 anziché del 2020. A ben guardare nel 2012 ci trovammo comunque di fronte ad un’altra pandemia, la “Sindrome respiratoria medio-orientale (MERS)”. Una coincidenza? Il rapporto apre con il seguente inciso: ‘nel 2012, la pandemia che il mondo aspettava da anni ha finalmente colpito’ A differenza dell’H1N1 del 2009, questo nuovo ceppo influenza, originario di oche selvatiche, era estremamente virulento e mortale. Anche le nazioni più preparate alla pandemia sono state rapidamente sopraffatte quando il virus si è diffuso in tutto il mondo, infettando quasi il 20% della popolazione globale e uccidendo 8 milioni in soli sette mesi, la maggior parte giovani adulti sani’.

Secondo questo scenario la Cina risulterà il Paese che otterrà risultati migliori, come di fatto è avvenuto. Ma vediamo gli altri contenuti del rapporto 2010: ‘la rapida imposizione da parte del governo cinese e l’applicazione della quarantena obbligatoria per tutti i cittadini, nonché la chiusura istantanea e quasi ermetica di tutti i confini, hanno salvato milioni di vite, fermando la diffusione del virus molto prima che in altri paesi e consentendo una più rapida ripresa post-pandemia (ovvero ciò che di fatto è avvenuto con la Sars-Cov2). Durante la pandemia, i leader nazionali di tutto il mondo hanno esercitato la loro autorità e imposto regole e restrizioni ermetiche, dall’uso obbligatorio di maschere per il viso ai controlli della temperatura corporea all’ingresso di spazi comuni come stazioni ferroviarie e supermercati. Anche con la fine della pandemia, il controllo e la supervisione più autoritaria dei cittadini e delle loro attività bloccate si sono intensificate. Per proteggersi dalla diffusione di problemi sempre più globali, dalle pandemie e dal terrorismo transnazionale alle crisi ambientali e all’aumento della povertà, i leader di tutto il mondo hanno preso più saldamente il potere. All’inizio, l’idea di un mondo più controllato ha ottenuto un’ampia accettazione ed approvazione. I cittadini hanno ceduto volontariamente parte della loro sovranità, e della loro privacy, in cambio di maggiore sicurezza e stabilità.

I cittadini erano più tolleranti, e persino ansiosi, per la direzione imboccata e la supervisione imposta dall’alto, ed i leader nazionali avevano più libertà di imporre l’ordine nel modo in cui lo vedevano. Nei paesi sviluppati, questa maggiore supervisione ha assunto molte forme: ‘un sistema di riconoscimento biometrico per tutti i cittadini, ed una regolamentazione più severa delle industrie chiave la cui stabilità è ritenuta vitale per gli interessi nazionali’. In molti paesi sviluppati, la cooperazione forzata con una serie di nuovi regolamenti e accordi ha ripristinato lentamente ma costantemente sia l’ordine che, soprattutto, la crescita economica.’

Nel report si riporta anche una citazione di “GK Bhat, TARU Leading Edge, India” in cui si dice: ‘È possibile disciplinare e controllare alcune società per un pò di tempo, ma non tutto il mondo sempre’. Non per ultimo lo scenario che le piccole e medie imprese italiane vivono con la Sars-Cov2 è ben rappresentato nel rapporto della Rockefeller Foundation: ‘Nel mondo sviluppato, la presenza di così tante regole e norme dall’alto verso il basso ha fortemente inibito l’attività imprenditoriale. I paesi benestanti e le società monopolistiche con grandi budget per la ricerca e lo sviluppo hanno fatto progressi significativi, ma la piccola impresa è rimasta bloccata dietro una rigorosa protezione nazionale o aziendale. Gli investimenti della Cina in Africa si sono ampliati poiché l’accordo su nuovi posti di lavoro e infrastrutture in cambio dell’accesso a minerali chiave o esportazioni di cibo si è rivelato gradito a molti governi.

Dopo 13 anni dall’inizio della pandemia, si rappresenta uno scenario in cui le persone sembrano stancarsi di tanto controllo dall’alto verso il basso e non accettano più che i leader e le autorità facciano delle scelte per loro. Ovunque nasce quindi un conflitto per via degli interessi nazionali che si scontrano con quelli individuali. Il respingimento sporadico diventa sempre più organizzato e coordinato. I giovani appaiono scontenti e le persone che avevano visto il loro status e le opportunità scivolare via – in gran parte nei paesi in via di sviluppo – incitano disordini civili. Anche chi amava la maggiore stabilità e prevedibilità di questo mondo comincia a sentirsi a disagio e vincolato da tante regole rigide. Il report conclude: ‘aleggiava la sensazione che prima o poi qualcosa avrebbe inevitabilmente sconvolto l’ordine ordinato che i governi del mondo avevano lavorato così duramente per stabilire.’ Lo scenario rappresentato dalla Rockefeller Foundation non si è attuato nel 2012 ma bensì nel 2020. Augurandoci che questo “ordine ordinato” che non è altro che una “tirannia politico-sanitaria” abbia un rapido declino, sorge spontanea la domanda: ‘come ha potuto la Rockefeller Foundation ipotizzare tutto questo, fornendone i più ampi dettagli?”

Lo dichiara in esclusiva con una nota iad ASI il Coordinatore Nazionale dell’Organizzazione Politica Italia nel Cuore (MIC), Mauro Tiboni.

 

* Il rapporto 2010 della Rockefeller Foundation può essere richiesto alla segreteria politica di Italia nel Cuore (MIC) segreteria@movimentoitalianelcuore.it

 

 


Fonte: ASI (Agenzia Stampa Italia)