Attività Commerciali nei Comuni, per ANCI “regole flessibili sugli orari e potere ai sindaci che interpreti bisogni territori”.
L’Anci è favorevole ad una disciplina degli orari e delle chiusure degli esercizi commerciali al dettaglio, ma a condizione che essa sia introdotta con un provvedimento legislativo che identifichi una cornice di riferimento e dei limiti flessibili, entro cui i comuni possano prevedere regole tali da adattarsi alle esigenze dei singoli territori e degli operatori. E’ la posizione sostenuta dal sindaco di Mola di Bari, Giovanni Colonna, che ha rappresentato l’Anci davanti la X Commissione Attività produttive, commercio e turismo della Camera sulla proposta di legge che disciplina gli orari di apertura degli esercizi commerciali. (vedi il documento consegnato)
Colonna, nello specifico, ha ricordato l’importanza che la regolamentazione del settore sia rimessa al comune, il livello istituzionale più prossimo all’impresa, anche se con limiti certi e ragionevoli e parametri di riferimento chiari, a determinarne le eccezioni. Questo perché “il commercio è elemento vitale e caratterizzante per la vita dei comuni, travalicando l’aspetto economico per assumere una rilevanza socio-culturale peculiare in ogni contesto”.
Da questo punto di vista la possibilità di lasciare un margine di intervento all’ente locale ha l’indubbio pregio di poter tarare meglio le scelte in base ai diversi contesti territoriali, salvaguardando l’autonomia regolamentare comunale. La logica da seguire “deve essere quella – ha spiegato il sindaco di Mola – della definizione, all’interno dei previsti Piani regionali, di ambiti territoriali specifici che tengano conto delle peculiarietà dei territori, immaginando aree omogenee di intervento su cui poi innestare le politiche commerciali dei singoli comuni”.
D’altro canto una pianificazione per aree territoriali omogenee permetterebbe di evitare dinamiche concorrenziali fra comuni limitrofi, molto pericolose in una fase di crisi del settore del commercio”.
Per questo motivo il sindaco di Mola ha rappresentato la richiesta dell’Anci di porre particolare attenzione alle ricadute delle regole sui singoli territori e le rispettive vocazioni, ponendo particolare attenzione, in questo senso, ai comuni ad economia prevalentemente turistica e alle città d’arte.
Infine, vi è un’altra motivazione per un ritorno ai comuni di alcune leve regolatorie del settore commercio. “La liberalizzazione degli orari ha comportato una serie di modificazioni nelle abitudini quotidiane, nell’organizzazione del lavoro, dei trasporti, che hanno inciso profondamente sul funzionamento e la vivibilità delle città”, ha notato l’esponente Anci.
“Abbiamo l’assoluta necessità di rivitalizzare i centri storici delle piccole, delle medie e delle grandi città. Per far questo – ha concluso Colonna – bisogna far rivivere le attività commerciali sia attraverso agevolazioni sul pagamento delle imposte locali per i negozianti che, a livello regionale, puntando sui distretti regionali del commercio”.