attacco hacker parlamento europeoIeri, 23 novembre, il Parlamento europeo ha subito un attacco hacker, che è stato successivamente rivendicato da un gruppo di hacker russi. Ecco cos’è successo.


Attacco hacker Parlamento europeo: nella giornata di ieri, 23 novembre, il sito del Parlamento Europeo è stato attaccato dagli hacker.

A dare la notizia è stato il portavoce dell’Eurocamera, Jaume Duch, che ha lanciato l’allarme con un tweet:

“La disponibilità del sito web dell’Eurocamera è attualmente compromessa dall’esterno, a causa di un elevato traffico di rete esterno. Questo traffico è legato ad un attacco Ddos. I team del Parlamento stanno lavorando per risolvere il problema il più rapidamente possibile”.

Vediamo allora cos’è successo nello specifico.

Attacco hacker Parlamento Europeo: cos’è successo

Verso le 14.30 di ieri, il portavoce dell’Eurocamera ha annunciato problemi al Wi-Fi dell’edificio che ospitava la Plenaria a Strasburgo: il servizio si è interrotto per diversi minuti.
Il Wi-Fi è stato ripristinato dopo pochi minuti, ma il sito dell’Eurocamera ha iniziato ad andare a singhiozzo, con diverse pagine irraggiungibili.

Il modus operandi è lo stesso: gli hacker hanno utilizzato un Ddos (Distribuited Denial of Service), virus col quale il sito hackerato viene preso di mira da migliaia di richieste di accesso, andando in tilt e risultando irraggiungibile.

L’attacco è stato rivendicato dal gruppo di hacker pro-russo Killnet, appena dopo aver lanciato l’attacco. Il gruppo Killnet non è nuovo ad attacchi simili di hacking e, in passato, ha colpito diversi siti istituzionali, sia italiani che mondiali, come quello dello scorso maggio al Senato e al Ministero della Difesa.

L’attacco è avvenuto nel giorno in cui l’Eurocamera ha approvato la risoluzione che definisce la Russia come “Stato sponsor del terrorismo”, così come aveva già fatto la Nato.
Sull’incidente è intervenuta anche la Presidente del Parlamento Europeo Roberta Metsola:

“Il sito è sottoposto ad un attacco informatico sofisticato – i nostri esperti di It lo stanno respingendo, proteggendo i nostri sistemi. Questo succede dopo che abbiamo dichiarato la Russia come uno Stato sponsor del terrorismo. La mia risposta è “Slava Ukraini”, gloria all’Ucraina”.


Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it