Nel “Rapporto sul precariato” l’Inps segnala che tra gennaio e marzo le nuove assunzioni sono state 49.972. In crescita quelle a tempo indeterminato (+91.277), mentre diminuiscono i contratti a termine (-32.117) e le assunzioni in apprendistato (-9.188). Renzi: “la macchina è ripartita”, critiche dalla Cgil.
Nel primo trimestre 2015 sono state 49.972 le nuove assunzioni. Se a questo si aggiunge la diminuzione delle cessazioni di rapporti di lavoro, il saldo netto dei rapporti in essere ammonta dunque a 185.656 unità.
A registrare il saldo positivo sul fronte occupazione è l’Inps nel suo Rapporto sul Precariato segnalando come, in particolare, sempre nel primo trimestre, aumentano, rispetto al corrispondente periodo 2014, le assunzioni a tempo indeterminato (+91.277), mentre diminuiscono i contratti a termine (-32.117) e le assunzioni in apprendistato (-9.188). In particolare, le nuove assunzioni a tempo indeterminato stipulate in Italia sono state 470.785, il 24,1% in più rispetto all’analogo periodo del 2014.
Le trasformazioni a tempo indeterminato di rapporti a termine, comprese le ” trasformazioni” degli apprendisti, sono state 149.041 (l’incremento rispetto allo stesso periodo del 2014 è del 5%). Pertanto, la quota di assunzioni con rapporti stabili è passata dal 36,61% del primo trimestre 2014 al 41,84% del primo trimestre 2015. In particolare, nel corso del mese di marzo la quota di nuovi rapporti stabili ha raggiunto la misura del 48,2%.
Sul complesso delle assunzioni e trasformazioni a tempo indeterminato effettuate nel corso del mese di marzo 2015, oltre il 57% fruisce dell’esonero contributivo triennale introdotto dalla legge di stabilità 2015. Per quel che riguarda le cessazioni l’Inps registra ancora come nel trimestre gennaio-marzo 2015 quelle a tempo indeterminato siano state 382.157, il 7,6% in meno rispetto al primo trimestre del 2014, quando erano state 413.568. Sommate a quelle degli apprendisti e dei rapporti a termine, il numero delle cessazioni rilevate nel primo trimestre 2015 è di 1.012.389, l’11,8% in meno rispetto allo stesso periodo del 2014, quando erano state 1.148.073.
Per il premier Matteo Renzi “la strada da percorrere è ancora lunga” ma “la macchina è ripartita. Dopo cinque anni di crollo costante – ha scritto su Facebook – tornano a crescere gli occupati”. La Cgil, invece, parla di “regalo alle imprese” con lo sgravio contributivo per tutte le assunzioni stabili e non selettivo per la nuova occupazione, mentre la Cisl giudica positivamente i dati e chiede di confermare l’incentivo per il 2016. La Uil, infine, ribadisce che per uscire dalla crisi è necessario far ripartire gli investimenti.