Una associazione sportiva dilettantistica finora ha svolto solo attività istituzionale (gestione maneggio). Se vende un cavallo a un privato, si tratta di attività commerciale, con conseguente obbligo di apertura della partita Iva?
Gennaro Saccone
Le associazioni sportive dilettantistiche sono assoggettate alla disciplina generale degli enti non commerciali. La richiesta di attribuzione del numero di partita Iva deve essere presentata solo qualora esercitino attività commerciali. Non vengono considerate tali (e quindi non sono tassabili) le operazioni svolte in conformità allo statuto e in attuazione del fine istituzionale dell’ente, anche se comportano prestazioni dietro corrispettivi specifici. Altrimenti, se vengono effettuate cessioni di beni o prestazioni di servizi, l’attività si considera di natura commerciale. In tale ipotesi, è comunque possibile usufruire, in presenza di determinati requisiti, di un regime fiscale agevolato (disciplinato dalla legge 398/1991) sia per quanto riguarda la determinazione dell’Iva che per le imposte dirette. Se, però, l’attività presenta il carattere della occasionalità e della saltuarietà, la stessa è esclusa dal campo di applicazione dell’Iva (circolare 43/2000).