Secondo alcuni recenti dati dell’Inps, in quattro mesi sono stati erogati 6,4 miliardi di euro per l’Assegno unico 2024.
Nei primi quattro mesi del 2024, l’Assegno unico è “costato” ben 6,4 miliardi di euro.
A questi, si aggiungono i 18,1 miliardi erogati nel 2023 e i 13,2 miliardi spesi nel 2022.
A confermarlo è l’Inps con una nota sull’Osservatorio sull’Assegno Unico, nel quale l’Istituto ha tirato le somme dei primi quattro mesi di quest’anno, mettendoli in relazione al 2023.
Ecco tutto quello che c’è da sapere.
Assegno Unico 2024: erogati già 6,4 miliardi di euro nei primi quattro mesi
Secondo i dati dell’Osservatorio sull’Assegno unico e universale dell’Inps, sono stati erogati 6,4 miliardi di euro per il contributo, nei primi quattro mesi del 2024. A fronte dei 6,1 milioni di nuclei familiari che lo hanno richiesto.
Più nello specifico, l’Assegno unico e universale ha aiutato 6’119’861 nuclei familiari da inizio anno, per un totale di 9’697’565 figli.
Rispetto allo stesso periodo del 2023, sono stati erogati circa 300mila euro in più. Il primo quadrimestre 2023, infatti, aveva chiuso con 6,1 miliardi di euro.
La crescita è stata costante nel 2024, con una media di 1,6 miliardi di euro corrisposti nei primi due mesi e con una flessione nel mese di marzo (1,49 miliardi). Sempre nel mese di marzo, c’è stato un calo anche delle famiglie beneficiarie: 5,9 milioni nel 2024 contro i 6 milioni del 2023.
L’importo per il 2024 va da un minimo di 56 euro (se non si presenta l’Isee o si supera la soglia massima, che quest’anno è pari a 45’574,96 euro) ad un massimo di 224 euro.
Una panoramica sull’Assegno unico
Come sappiamo, l’Assegno unico è una misura economica che spetta ai lavoratori dipendenti, ai lavoratori autonomi, ai pensionati, ai disoccupati e agli inoccupati, che hanno figli.
Il valore del contributo varia a seconda della fascia Isee nella quale si trova il nucleo familiare.
Il contributo è erogato sia ai figli minorenni che a quelli maggiorenni con età inferiore a 21 anni (nel caso in cui frequentino un corso di formazione scolastica, professionale o siano iscritti all’università oppure svolgano un tirocinio o un’attività lavorativa con un reddito complessivo inferiore agli 8000 euro annui).
Non ci sono limiti di età, invece, per i figli con disabilità.
Come detto, la spesa per l’Assegno unico è cresciuta nel primo quadrimestre del 2024 e, secondo le stime, quest’anno raggiungerà il livello record di 19 miliardi di euro.
Nonostante tutto, però, la misura non sembra rappresentare un buon incentivo per la natalità, in diminuzione nel 2023.
Secondo alcuni dati provvisori dell’Istat, in riferimento al 2023, il tasso di natalità è in diminuzione. Nel 2023, era pari al 6,4 per mille, contro il 6,7 per mille nel 2022.
Dal 2008, in Italia c’è stato un calo di 197mila unità per quanto riguarda le nascite, circa il 34% in meno.
Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it