Dopo la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale della legge 85/2023 arrivano alcune interessanti novità in materia di assegno di inclusione e supporto per la formazione e il lavoro.
ll provvedimento contiene infatti numerose azioni concrete rivolte a famiglie, lavoratori e imprese, con l’obiettivo di favorire e incentivare l’inclusione nel tessuto produttivo e l’accesso al mondo del lavoro.
Le novità su assegno di inclusione e supporto per la formazione e il lavoro
Si fa presente che la legge di Bilancio 2023 ha stabilito che dal 1° gennaio 2024 il Reddito di cittadinanza sarà abolito.
Per gli ultimi mesi di quest’anno si è pertanto aperta una fase transitoria: una volta terminata l’erogazione sarà sospesa e pertanto, a partire dal prossimo anno, sarà in vigore solo il nuovo assegno di inclusione.
Scopriamo dunque quali sono le novità introdotte da questo assegno e quali sono le altre misure di inclusione che entreranno in vigore l’anno prossimi.
L’Assegno di inclusione
Viene istituito dal primo gennaio 2024, come misura di contrasto alla povertà, fragilità ed esclusione sociale delle fasce deboli di popolazione, tramite l’attivazione di percorsi di inserimento sociale, formazione, lavoro e politiche attive del lavoro.
Il contributo economico spetta a tutti i nuclei familiari caratterizzati dalla presenza di persone con disabilità, minori, over 60 o componenti in condizione di svantaggio, inseriti in programmi di cura e assistenza dei servizi socio-sanitari.
L’importo dell’assegno integra il reddito familiare fino alla soglia di 6mila euro annui moltiplicati per il corrispondente parametro della scala di equivalenza e il beneficio è erogato per massimo 18 mesi, rinnovabili, per periodi ulteriori di 12 mesi previa sospensione di un mese.
L’Assegno di inclusione deve essere richiesto telematicamente all’INPS o presso i CAF che sottoscriveranno apposita convenzione con l’INPS o presso i Patronati.
Il Supporto per la formazione e il lavoro
Si tratta di uno strumento attivo dal primo settembre 2023 e utilizzabile da parte di tutti i componenti tra i 18 e i 59 anni dei nuclei familiari con ISEE non superiore a 6mila euro (non aventi i requisiti per accedere all’Assegno di inclusione).
Può essere utilizzato anche da componenti dei nuclei che percepiscono l’Assegno in particolari condizioni. Consiste nella partecipazione a progetti di formazione, qualificazione e riqualificazione professionale, orientamento, accompagnamento al lavoro e politiche attive del lavoro.
La richiesta di accesso allo strumento deve avvenire telematicamente tramite la medesima piattaforma attivata per l’Assegno di inclusione. In seguito il richiedente viene convocato dai servizi per il lavoro per sottoscrivere un patto di servizio personalizzato e potrà così ricevere offerte di lavoro o inserirsi autonomamente in percorsi di formazione.
L’interessato riceve inoltre 350 euro mensili, per un massimo di 12 mesi, per il periodo di partecipazione a progetti di formazione, di qualificazione e riqualificazione professionale, di orientamento, di accompagnamento al lavoro e di politiche attive del lavoro comunque denominate.
I controlli
Con l’obiettivo di garantire a tutti cittadini un corretto utilizzo di queste nuove azioni a favore di inclusione sociale e accesso al mondo del lavoro sono previsti controlli coordinati tra Ispettorato Nazionale del Lavoro e Carabinieri. Inoltre l’Ispettorato avrà accesso a tutte le banche dati INPS.
Il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali adotterà prontamente un piano triennale di contrasto all’irregolare percezione delle misure.
Lo spot
Qui di seguito potete guardare lo spot televisivo “Un percorso per ognuno, una prospettiva per tutti“.
Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it