Sciolta l’ASP Reggio Calabria per ‘Ndrangheta: ufficiale l’applicazione della disposizione nei confronti dell’Azienda Sanitaria Provinciale per infiltrazioni mafiose.
Nella seduta del Consiglio dei Ministri dello scorso 7 marzo, è stato deliberato lo scioglimento dell’Azienda Sanitaria Provinciale di Reggio Calabria e l’affidamento della gestione ad una Commissione straordinaria composta dal dott. Giovanni Meloni, dalla dr.ssa Maria Carolina Ippolito e dal dott. Domenico Giordano.
La ragione della deliberazione risiede nel presunto condizionamento delle attività dell’ente da parte della ‘ndrangheta.
Come riportato in un comunicato della Prefettura reggina:
“Nelle more del perfezionamento della procedura di scioglimento, con la firma del Presidente della Repubblica, il Prefetto, Michele di Bari, con proprio provvedimento, ha disposto la sospensione dell’organo di Direzione generale dell’Azienda sanitaria provinciale, ai sensi dell’art. 143, comma 12 del decreto legislativo 18 agosto 267, ed ha incaricato della gestione provvisoria dell’ente la Commissione straordinaria composta dal prefetto Giovanni Meloni e dai dirigenti del ministero dell’Interno Maria Carolina Ippolito e Domenico Giordano”.
ASP Reggio Calabria e ‘Ndrangheta: l’ennesimo ente nella morsa mafiosa
Non solo le amministrazioni locali vengono sciolte per Mafia: spesso anche tanti altri Enti Pubblici come quello calabrese finiscono nelle mani del business della criminalità organizzata.
Dal 1991, anno di entrata in vigore della legge, ad oggi sono stati emanati 302 decreti. Da gennaio 2012 a maggio 2018 gli scioglimenti deliberati sono stati 105, dei quali 5 annullati dai giudici amministrativi.
In Italia non passa giorno in cui non vi siano arresti per mafia e corruzione, che si sequestrino e confischino beni e aziende per milioni di euro, che si celebrino processi con decine di imputati. Non solo al Sud, ma con sempre maggiore frequenza anche al Centro-Nord.