arresti-nebrodi-mafiaDiverse centinaia di militari, dalle prime luci dell’alba, hanno proceduto ad arresti e a sequestri di aziende: ecco come si è svolta l’operazione che ha portato a centinaia di arresti.


Arresti sui Nebrodi per Mafia: sono ben 94 le misure cautelari scattate all’alba.

A coordinare l’operazione i Carabinieri del R.O.S., del Comando Provinciale di Messina e del Comando Tutela Agroalimentare. Hanno ricoperto la funzione di supporto i Finanzieri del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Messina, coadiuvati dai militari dei Comandi Provinciali di Palermo, Catania, Enna e Caltanissetta.

In manette anche un Sindaco

I militari questa mattina hanno arrestato 94 persone nel corso di uno dei più grossi blitz mai messo a segno contro i clan mafiosi messinesi dei Nebrodi.

Oltre 600 i militari coinvolti nell’operazione che è stata coordinata dalla Dda di Messina. L’inchiesta ha portato anche al sequestro di 150 imprese.

E tra gli arresti emessi, figura anche il Sindaco di Tortorici (ME) accusato di concorso esterno in associazione mafiosa. In questo momento il Sindaco è stato posto agli arresti domiciliari.

Secondo l’accusa, Emanuele Galati Sardo, eletto come primo cittadino la scorsa primavera, era a «disposizione dell’organizzazione mafiosa per la commissione di una serie di truffe» e «aveva rapporti diretti con il boss Aurelio Faranda». Questo è il resoconto di quanto hanno riportato gli investigatori delle Fiamme gialle.

La dichiarazione dell’amministrazione

Secondo quanto pubblicato in una nota stampa, l’amministrazione di Tortorici ha comunicato:

Il Vice-sindaco, gli Assessori della giunta di Tortorici ed il gruppo di maggioranza tutto, appresa la notizia dell’arresto del Sindaco per fatti estranei alla gestione amministrativa, dichiarano la massima fiducia nell’operato delle forze dell’Ordine e della Magistratura. E si dicono certi che Emanuele Galati Sardo sarà in grado di chiarire presto la propria posizione, fornendo agli inquirenti ogni più utile elemento in sua difesa. Fino ad allora, la continuità amministrativa sarà garantita dagli amministratori in carica, secondo legge. Seguendo il percorso indicato agli elettori in campagna elettorale e condiviso dalla maggioranza della collettività.”

Arresti sui Nebrodi per Mafia: le accuse per gli arrestati

Dalle indagini è emersa una spartizione virtuale del territorio operata dall’organizzazione mafiosa. Questa spartizione era volta ai fini della commissione di un elevatissimo numero di truffe finalizzate ad ottenere ingenti contributi erogati dalla Comunità Europea sui fondi agricoli.

Infatti, gli accusati avrebbero intascato indebitamente fondi europei per oltre 5,5 milioni di euro. Hanno messo a segno centinaia di truffe all’Agenzia per le erogazioni in agricoltura (AGEA), l’ente che eroga i finanziamenti stanziati dall’Ue ai produttori agricoli.

La truffa si basava sulla individuazione di terreni “liberi” (quelli, cioè, per i quali non si erano presentate domande di contributi). A segnalare gli appezzamenti utili spesso erano i dipendenti dei CCA che avevano accesso alle banche dati.

L’inchiesta dei magistrati dello Stretto, coordinati dal procuratore Maurizio de Lucia, avrebbe dunque messo le manette ad esponenti di spicco dei clan dei Batanesi e dei Bontempo Scavo di Tortorici. Questo Comune rappresenta un piccolo centro sui Nebrodi in provincia di Messina, in passato terreno di scontro di una violenta guerra di mafia.

I particolari dell’operazione sono stati resi noti nel corso di una conferenza stampa, che si è tenuta alle ore 11:00 di oggi. La conferenza si è tenuta presso l’aula magna della Corte d’Appello di Messina, con la partecipazione del Procuratore Nazionale Antimafia, dott. Federico Cafiero de Rao.