Armando Siri della Lega è indagato per corruzione. Il sottosegretario alle Infrastrutture e Trasporti è al centro di un’indagine nell’ambito del settore delle rinnovabili.
Il sottosegretario alle Infrastrutture e Trasporti, Armando Siri, è indagato per corruzione nell’ambito di una inchiesta sul settore delle energie rinnovabili, in riferimento all’eolico.
Armando Siri della Lega indagato per corruzione
L’inchiesta è partita da alcuni accertamenti della Direzione investigativa antimafia di Trapani ed è coordinata dalle procure di Palermo e Roma. Siri è indagato dai magistrati della Capitale.
Il coinvolgimento con il ‘re’ dell’eolico Vito Nicastri
Il coinvolgimento di Siri nasce da un altro degli indagati, il ‘re’ dell’eolico Vito Nicastri, imprenditore trapanese arrestato oggi dalla Dia e che ha già subito una confisca perchè considerato vicino alle famiglie mafiose che fanno riferimento al superlatitante Matteo Messina Denaro.
Secondo gli inquirenti, a Nicastri sarebbe servita una modifica al Def del 2018 riguardante i contributi nel settore delle energie alternative: a questo punto sarebbe entrato in gioco Siri, al quale l’imprenditore sarebbe giunto attraverso l’ex parlamentare di Forza Italia Paolo Arata, genovese così come Siri ed anch’egli indagato.
Siri: “Non ne so assolutamente nulla”
“Non ne so nulla”. Queste le prime dichiarazioni del Sottosegretario alle Infrastrutture Armando Siri, raggiunto da Affaritaliani.it poco dopo la diffusione della notizia dell’inchiesta per corruzione che lo vede coinvolto insieme ad altre 9 persone.
“Non ne so assolutamente nulla, ho saputo che qualcuno mi sta cercando ma ne sapete più voi di me”. E ancora: “Ma chi è Vito Nicastri? Mai sentito in vita mia, mai visto, non so proprio chi sia”. Siri esclude ogni coinvolgimento: “Assolutamente sì, mi state dando un nome che non è fra le mie conoscenze”.