La riforma del Codice della strada ha ottenuto l’approvazione definitiva anche dal Senato, con 83 voti favorevoli, 47 contrari e un’astensione, e diventa così legge.
Il 20 novembre l’aula di Palazzo Madama ha approvato il disegno di legge, che ora attende solo la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale per entrare in vigore dopo 15 giorni.
Approvato anche al Senato il nuovo Codice della Strada: è legge
Questo segna l’inizio di una serie di importanti modifiche alle norme che regolano la circolazione stradale in Italia. Scopriamo qui di seguito quelle più importanti e rimandiamo, per tutte le misure approvate, al testo della legge e a dossier e schede di lettura del Senato, in allegato alla fine di questo articolo.
Modifiche per guida in stato di ebbrezza e sotto l’effetto di droghe
Tra i principali cambiamenti, l’articolo 1 della nuova legge introduce modifiche agli articoli 186 e 187 del Codice della strada, riguardanti le sanzioni per chi guida in stato di ebbrezza o sotto l’influenza di sostanze stupefacenti. La nuova normativa prevede un rafforzamento delle pene per questi comportamenti, mirando a ridurre il numero di incidenti legati a tali infrazioni.
Per quanto riguarda la guida in stato di ebbrezza, le sanzioni variano a seconda del livello di alcol nel sangue:
- Con un tasso alcolemico tra 0,5 e 0,8 g/l, si applica una multa tra i 573 e i 2.170 euro, con sospensione della patente da 3 a 6 mesi.
- Se il tasso alcolemico è tra 0,8 e 1,5 g/l, la violazione diventa reato, con arresto fino a 6 mesi e una multa che può arrivare fino a 3.200 euro, oltre alla sospensione della patente da 6 a 12 mesi.
- Con un tasso alcolemico superiore a 1,5 g/l, la sanzione prevede arresto da 6 mesi a un anno, una multa fino a 6.000 euro, sospensione della patente fino a 2 anni e, in caso di recidiva entro 2 anni, la revoca della patente e la confisca del veicolo se appartenente al trasgressore.
Una delle novità più rilevanti è l’introduzione di dispositivi obbligatori, come l’alcolock, che impediscono l’accensione del veicolo se viene rilevato un tasso alcolemico superiore a zero nel respiro del conducente. Questo strumento è parte di un sistema di controllo preventivo per ridurre i casi di guida in stato di ebbrezza.
Norme penali per omicidio e lesioni stradali
L’articolo 1 introduce inoltre modifiche agli articoli 589-bis e 590-bis del codice penale, relativi a omicidio e lesioni stradali, introdotti nel 2016 con la legge sull’omicidio stradale. La riforma stabilisce aggravanti specifiche se l’incidente mortale o lesivo è causato da un conducente sotto l’effetto di alcol o droghe. In questi casi, le pene aumentano sensibilmente:
- L’omicidio stradale può essere punito con una pena da 8 a 12 anni in presenza di aggravanti.
- Le lesioni gravi causate da chi guida in stato di ebbrezza prevedono pene da 3 a 5 anni, mentre per lesioni gravissime la pena va da 4 a 7 anni.
Sospensione della patente e sistema alcolock
Il nuovo articolo 3 modifica l’articolo 125 del Codice della strada, stabilendo che i conducenti con precedenti per guida in stato di ebbrezza possono ottenere una patente valida solo per veicoli dotati di alcolock. Questo dispositivo deve essere installato a spese del conducente e impedisce l’avviamento dell’auto in caso di rilevazione di alcol. Le specifiche tecniche e le modalità di installazione verranno definite con un decreto ministeriale, che garantirà anche la sicurezza contro eventuali manomissioni.
Inoltre, la nuova legge introduce una “sospensione breve” della patente per determinate infrazioni, come l’uso di telefoni cellulari alla guida. In questi casi, la patente viene temporaneamente sospesa e trasmessa alla prefettura, con la possibilità di estendere la sospensione a seconda della gravità dell’infrazione.
Neopatentati
La recente riforma del Codice della strada introduce regole più rigide per i neopatentati, con l’obiettivo di migliorare la sicurezza stradale e ridurre il numero di incidenti causati da conducenti inesperti.
Per i primi tre anni dal conseguimento della patente, i neopatentati non potranno superare i 100 km/h in autostrada e i 90 km/h sulle strade extraurbane principali. Queste restrizioni mirano a ridurre il rischio di incidenti causati dall’inesperienza alla guida, spesso associata a una maggiore difficoltà nel gestire situazioni ad alta velocità. Inoltre, tali limiti aiutano a incentivare una guida più prudente, adeguando progressivamente i nuovi conducenti alla circolazione stradale.
Infine, la riforma punta a rafforzare l’educazione stradale, con campagne di sensibilizzazione mirate ai neopatentati e corsi di aggiornamento sulla sicurezza. L’obiettivo è sviluppare una cultura della guida responsabile, riducendo l’incidenza di comportamenti pericolosi e promuovendo la consapevolezza dei rischi associati alla guida.