L’Autorità Nazionale Anticorruzione (Anac) ha recentemente ribadito l’importanza di indicare chiaramente tutte le voci di spesa nella definizione del valore di un appalto pubblico.
Questa indicazione serve affinché i potenziali partecipanti valutino correttamente le condizioni del bando e formulino offerte appropriate e competitive. Tale precisazione arriva in un documento ufficiale firmato dal presidente dell’Anac il 9 ottobre 2024, a seguito di una revisione su un bando di gara relativo a servizi di assistenza socio-sanitaria emesso dall’Ipab Luigi Mariutto di Mirano, Venezia, per un valore complessivo di 8,7 milioni di euro.
Negli appalti le voci di spesa devono essere complete: il monito dell’Anac
L’Anac ha evidenziato che l’ente appaltante aveva fissato la base d’asta considerando esclusivamente i costi del personale, omettendo altre componenti fondamentali come le spese generali, i profitti dell’impresa e i costi per materiali e attrezzature. Questa carenza ha sollevato preoccupazioni riguardo alla trasparenza del processo e al potenziale vantaggio competitivo di cui avrebbe potuto godere il precedente gestore del servizio, il quale disponeva di maggiori informazioni rispetto agli altri concorrenti.
Secondo l’Anac, il mancato inserimento di queste voci nei documenti di gara potrebbe aver compromesso non solo l’equità del processo competitivo, ma anche la corretta esecuzione del servizio. Quando un appalto si affida a un prezzo non remunerativo per l’impresa, esiste il rischio che l’esecuzione del servizio ne risenta in termini di qualità, e che si generino controversie legali. In questo caso, l’omissione delle altre spese essenziali per determinare correttamente l’importo dell’appalto avrebbe potuto scoraggiare alcuni operatori economici dal partecipare e, allo stesso tempo, compromettere l’affidabilità delle offerte.
Progettazione carente e mancanza di chiarezza
Un’altra questione sollevata dall’Anac riguarda la progettazione carente e la mancanza di chiarezza nella documentazione di gara. I bandi devono includere non solo le indicazioni sui costi, ma anche dettagli esaustivi sulle modalità di pagamento e sulla frequenza della fatturazione. In questo caso, mancava una definizione chiara se il servizio sarebbe stato remunerato a canone fisso o sulla base delle ore effettivamente erogate. Inoltre, la documentazione non specificava le procedure di controllo dell’esecuzione, fondamentali per garantire che il servizio venisse erogato nel rispetto degli standard qualitativi richiesti.
L’Anac ha sottolineato l’importanza di una fase di esecuzione ben strutturata negli appalti pubblici. È in questa fase, infatti, che le aspettative definite durante la progettazione e l’assegnazione del contratto si concretizzano. Se l’ente appaltante non predispone un sistema di controllo efficace per monitorare il rispetto delle condizioni contrattuali, il rischio di inefficienze aumenta, minando la qualità del servizio reso.
In conclusione, la decisione dell’Anac rappresenta un richiamo alla necessità di garantire la trasparenza e la corretta progettazione nei bandi di gara, affinché il processo competitivo sia equo e le imprese possano partecipare con consapevolezza. Solo attraverso una pianificazione accurata e controlli rigorosi risulta possibile assicurare che l’erogazione dei servizi in linea con gli interessi pubblici e secondo gli standard previsti.