L’Autorità Nazionale Anticorruzione (Anac) ha chiarito che negli appalti non è possibile per il Comune pagare le ditte con beni materiali, se non all’interno di un partenariato pubblico-privato.


La decisione è stata presa in risposta a una richiesta da parte di un comune nella provincia di Verbania, desideroso di utilizzare un ex opificio per creare un parcheggio multipiano. Il comune aveva proposto di pagare l’appaltatore non solo in denaro, ma anche trasferendogli la proprietà di parti dell’immobile comunale da riconvertire.

Appalti, il Comune non può pagare con “beni materiali”

Tuttavia, secondo il parere consultivo N. 27 dell’Anac, approvato il 5 giugno 2024, tale pratica non è più consentita nei contratti di appalto ordinari. L’Anac ha chiarito che il legislatore ha limitato l’uso di questa modalità di pagamento esclusivamente ai contratti di PPP (Parteniariato Pubblico Privato), escludendo esplicitamente l’ambito dei tradizionali contratti di appalto.

In base alla nuova normativa introdotta dall’articolo 202 del decreto legislativo 36/2023, il quale ha mantenuto la continuità con il codice precedente, il trasferimento di proprietà di beni immobili pubblici può avvenire solo nei contratti di PPP. Questa restrizione mira a disciplinare in modo più stringente l’uso delle risorse pubbliche e a garantire una maggiore trasparenza e efficienza nella gestione delle opere pubbliche.

Pertanto, per realizzare progetti che coinvolgono il trasferimento di proprietà di immobili pubblici come parte del pagamento agli appaltatori, è necessario ricorrere al partenariato pubblico-privato. Questo modello contrattuale offre un quadro giuridico specifico per la collaborazione tra enti pubblici e privati, consentendo un maggiore margine di flessibilità negoziale rispetto ai tradizionali contratti di appalto.

Che cosa si intende per PPP?

Per PPP (Partenariato Pubblico-Privato) si intende un modello di collaborazione tra enti pubblici e privati per la realizzazione e la gestione di progetti di interesse pubblico, come infrastrutture, servizi pubblici, e sviluppo urbano. In un PPP, il settore privato assume parte del rischio finanziario e gestionale del progetto in cambio di un ritorno economico, che può derivare da pagamenti periodici dell’ente pubblico o da altre fonti come tariffe o vendita di servizi.

Questo modello è utilizzato quando l’ente pubblico non dispone delle risorse finanziarie necessarie per finanziare direttamente un progetto, ma desidera comunque garantirne la realizzazione e la gestione efficiente. Il PPP permette di sfruttare le competenze e le risorse del settore privato per migliorare la qualità e l’efficienza delle infrastrutture e dei servizi pubblici, mentre l’ente pubblico mantiene un certo grado di controllo e di regolazione per assicurare che gli interessi pubblici siano preservati.

L’impatto dell’orientamento dell’Autorità

L’orientamento dell’Anac riguardo al trasferimento di proprietà di immobili pubblici come forma di pagamento nei contratti di appalto rappresenta un punto di svolta significativo per il settore delle gare d’appalto pubbliche. Questa decisione avrà un impatto sostanziale sul modo in cui le amministrazioni pubbliche pianificano e gestiscono i loro progetti infrastrutturali.

In primo luogo, limitare l’uso del trasferimento di proprietà di beni immobili pubblici ai soli contratti di partenariato rafforza la separazione tra due modelli contrattuali distinti. Mentre i contratti di appalto standard richiedono che il pagamento agli appaltatori sia effettuato principalmente in denaro, i PPP consentono un maggiore coinvolgimento del settore privato attraverso forme alternative di compensazione, come il trasferimento di proprietà di immobili.

Questo approccio mira a garantire un utilizzo più rigoroso e mirato delle risorse pubbliche e potrebbe avere l’effetto di promuovere una maggiore efficienza nella gestione delle risorse pubbliche, poiché l’assegnazione di immobili pubblici diventa parte di una strategia più ampia di partnership strategiche con il settore privato.

Inoltre, la decisione dell’Anac è in linea con le nuove disposizioni normative volte a migliorare la governance dei progetti infrastrutturali pubblici. Limitando il trasferimento di proprietà di beni immobili agli ambiti specifici si cerca di evitare possibili rischi di inadeguata gestione delle risorse pubbliche e di possibili controversie legate alla valutazione e alla cessione di immobili pubblici.

Nel complesso, questa precisazione dell’Anac riflette un’evoluzione normativa finalizzata a promuovere una maggiore trasparenza, efficacia e sostenibilità nell’implementazione dei progetti pubblici. Le amministrazioni pubbliche e gli operatori del settore privato devono ora adattarsi a questo nuovo quadro normativo, sviluppando strategie contrattuali innovative e conformi alle regolamentazioni vigenti per garantire il successo e la sostenibilità dei progetti infrastrutturali pubblici nel lungo termine.

Il testo del parere Anac

Qui il documento completo.