L’Anac (Autorità Nazionale Anticorruzione) fornisce ulteriori chiarimenti: non sono idonei i bandi per gli appalti spediti ma non usciti in Gazzetta Ufficiale entro il 2023.
Nel panorama delle gare d’appalto, l’Autorità interviene con decisioni cruciali per garantire una maggiore trasparenza e conformità alle normative vigenti. Attraverso un provvedimento del presidente Giuseppe Busia, l’Anac ha dichiarato la non conformità di queste procedure.
Scopriamo dunque nel dettaglio quali sono tutte le novità e cosa bisogna fare in questi casi.
Appalti: problemi per i bandi spediti e non usciti in Gazzetta Ufficiale entro il 2023
L’Autorità in sintonia con la digitalizzazione del ciclo di vita dei contratti pubblici introdotta dal nuovo Codice degli Appalti, ha delineato nuove direttive che entrate in vigore dal 1° gennaio 2024. La pubblicità legale a livello nazionale per bandi e atti di gara sarà garantita dalla Banca Dati Nazionale Contratti Pubblici (BDNCP), che sostituirà la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale.
In particolare, gli avvisi che non sono stati pubblicati sulla Gazzetta Ufficiale entro il 2023 dovranno essere ritirati e ripubblicati sulla banca dati Anac. Tale provvedimento non fa eccezioni, tranne per gli avvisi già apparsi sulla Gazzetta italiana dopo il 31 dicembre o sulla Gazzetta europea prima di tale data.
Stazioni appaltanti e enti concedenti dovranno adempiere agli obblighi di pubblicità legale sulla BDNCP attraverso piattaforme di approvvigionamento digitale certificate, compilando i bandi e gli avvisi secondo i template predisposti per la pubblicazione sulla BDNCP. Questa nuova disciplina si applica inderogabilmente a partire dal 1° gennaio 2024 per tutte le gare il cui avvio non sia avvenuto entro il 31 dicembre 2023.
Si sottolinea che una procedura si considera avviata alla data di pubblicazione del bando, facendo riferimento alla prima pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea (GUUE) o sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana (GURI).
Obblighi di pubblicazione a livello europeo
Per le gare soggette agli obblighi di pubblicazione a livello europeo, è importante notare che il bando pubblicato sulla GUUE entro il 31 dicembre 2023 assolve agli obblighi di pubblicità legale a livello nazionale tramite la pubblicazione su GURI.
Tuttavia, se il bando è stato solo inviato al TED (Tenders Electronic Daily, la pubblicazione online ufficiale degli appalti pubblici dell’Unione Europea) senza essere pubblicato sulla GUUE entro tale data, è necessario adempiere agli obblighi di pubblicità legale a livello nazionale tramite la BDNCP.
Cosa bisogna fare adesso?
Le stazioni appaltanti e gli enti concedenti sono invitati a valutare il ritiro in autotutela dei bandi che non rispettano tali disposizioni, al fine di poter avviare nuovamente la gara attraverso piattaforme di approvvigionamento digitale certificate e procedere alla trasmissione dei dati necessari alla pubblicazione sulla BDNCP.
Ricordiamo che per “ritiro in autotutela” si intende un termine legale che si riferisce alla facoltà dell’amministrazione pubblica di revocare autonomamente atti o provvedimenti precedentemente adottati. In questo contesto, quando si parla del ritiro in autotutela dei bandi, si intende che l’ente pubblico che ha pubblicato un avviso o bando di gara può decidere di revocarlo autonomamente per correggere eventuali errori, irregolarità o per adeguarsi a nuove disposizioni normative.
Il testo del provvedimento
Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it