Recepiti nel DDL Appalti 1678-B, Testo approvato il 14 gennaio u.s. i principi base delle Direttive UE in materia di Appalti, oggetto delle proposte Ascomac, presentate a partire da aprile 2015 al Senato, e reiterate in corso di esame alla Camera e al Governo.
“Un provvedimento, quello approvato dal Parlamento – sostiene Carlo Belvedere Segretario Generale Ascomac – che recepisce principi e contenuti sempre più importanti, strategici per una svolta dell’Italia verso la Legalità, la Trasparenza, la Sostenibilità, attuando proprio l’Economia Circolare che, al netto di tanti bla bla bla, trovano il posto che meritano anche nella Legislazione nazionale, a partire dal Ciclo Vita, fulcro di quella nuova Economia Circolare o, ancor meglio, dell’Ecologia Integrale che finalmente mette l’uomo e la natura al centro di una nuova Vision, Programmi, Misure, Azioni, Comportamenti a partire dai modelli produttivi, dalle politiche internazionali, ma anche e soprattutto delle piccole azioni quotidiane.
Nei diversi testi predisposti dal Parlamento di ciclo vita nemmeno l’ombra, così come di progettazione innovativa. Di fatto, anche nei contenuti del “Nuovo Testo proposto dai Relatori e adottato dalla Commissione per il Disegno di legge n. 1678”, oggetto di esame della VIII Commissione del Senato lo scorso aprile 2015, non se ne trovava traccia, sia come istituto specifico, sia in stretto raccordo con l’aggiudicazione alla offerta economicamente più vantaggiosa basata sul costo/efficacia quale, appunto, il ciclo vita.
Siamo onorati del fatto che l’azione istituzionale svolta da Ascomac per il Paese, al di là del lobbismo di facciata, troppo spesso attento agli interessi di rappresentanza più che al Bene Comune, abbia contribuito a quel cambio di rotta tanto atteso: Proposte finalizzate al corretto recepimento delle direttive europee, puntando sulla Legalità e Responsabilità sociale, sulla Progettazione innovativa e sulla Sostenibilità degli appalti e, quindi in sintesi, sull’intero Ciclo Vita legale, progettuale, ambientale del prodotto/servizio/opera/infrastruttura, in funzione – applicazione/attuazione – degli aspetti qualitativi, ambientali e/o sociali e, in particolare, dei costi delle emissioni di gas a effetto serra e di altre sostanze inquinanti nonché altri costi legati all’attenuazione dei cambiamenti climatici.
Solidità, Utilità, Bellezza, tutti Valori concreti di cui abbiamo e sentiamo molto urgente bisogno, espressi dall’Arch. Marco Vitruvio Pollione in “De Architectura” il 15 a:C, ripresi a simbolo e linea guida del Programma Ascomac Cantiere a impatto zero®, tradotti dalle Direttive UE in: qualità – pregio tecnico, caratteristiche estetiche e funzionali, accessibilità, progettazione adeguata; caratteristiche sociali, ambientali e innovative; utilizzo – consumo di energia e altre risorse, manutenzione; costi relativi al fine vita – raccolta e riciclaggio, finalmente recepiti nel nostro Ordinamento.
Siamo certi che la nuova disciplina degli appalti, ancorché in un percorso non sempre semplice, che darà il via al nuovo Codice degli Appalti, contribuirà in concreto alla ripresa del Lavoro in termini di localizzazione, occupazione e rioccupazione – e dei Lavori – produzione/distribuzione/forniture di beni e servizi a basso contenuto di carbonio, a ridotto consumo idrico, energetico e di suolo, ad alta riciclabilità -, semplificando le procedure a partire ad esempio dall’inquadramento degli appalti verdi nell’ambito degli appalti sostenibili e valorizzando pienamente le certificazioni in possesso delle Imprese, quali elemento non solo premiante ma e soprattutto di riscontro di correttezza e non solo da parte di Enti terzi in stretta collaborazione con l’Autorità Nazionale Anticorruzione.
E’ questa la vera rivoluzione per la Legalità, la Trasparenza e la Sostenibilità introdotta dalla normativa UE sugli appalti, finalmente basta con il solito massimo Ribasso, seguito dalle solite Varianti in corso di opera per giungere poi al risultato delle solite Opere Incompiute, che poi il Cittadino paga, come al solito, sempre e comunque, anche quando, appena realizzate, crollano. Un sincero ringraziamento – conclude Belvedere – alle Istituzioni che hanno creduto in questo percorso e definito le nuove regole per onorare Cittadini, Magistrati, Forze dell’Ordine che hanno dato la propria Vita per la Legalità del nostro Paese”.
LE PROPOSTE ASCOMAC
CICLO VITA
Introduzione testuale del sintagma: “ciclo vita” così come previsto dalle direttive oggetto di recepimento, sia tra le specifiche tecniche, sia nell’ambito dei criteri di aggiudicazione degli appalti pubblici e delle concessioni. Per “ciclo di vita” si intende: tutte le fasi consecutive e/o interconnesse, compresi la ricerca e lo sviluppo da realizzare, la produzione, gli scambi e le relative condizioni, il trasporto, l’utilizzazione e la manutenzione, della vita del prodotto o del lavoro o della prestazione del servizio, dall’acquisizione della materia prima o dalla generazione delle risorse fino allo smaltimento, allo smantellamento e alla fine del servizio o all’utilizzazione;”.
L’aggiudicazione deve tenere conto dell’intero costo del ciclo vita sia dei prodotti e servizi che hanno contribuito alla realizzazione dell’opera in quanto tale, ma e soprattutto della gestione dell’opera durante il suo intero ciclo di vita, valorizzando così non solo l’investimento ma anche l’esercizio fino allo smaltimento.
(DDL Appalti 1678-B – Testo approvato 14.1.2016 – Accoglimento: Art. 1, lettera p)
p) previsione di misure volte a garantire il rispetto dei criteri di sostenibilità energetica e ambientale nell’affidamento degli appalti pubblici e dei contratti di concessione, facendo ricorso anche al criterio di aggiudicazione basato sui costi del ciclo di vita e stabilendo un maggiore punteggio per i beni, i lavori e i servizi che presentano un minore impatto sulla salute e sull’ambiente;
CRITERI DI AGGIUDICAZIONE DELL’APPALTO – OFFERTA ECONOMICAMENTE PIÙ VANTAGGIOSA – CICLO VITA
“L’offerta economicamente più vantaggiosa dal punto di vista dell’amministrazione aggiudicatrice è individuata sulla base del prezzo o del costo, seguendo un approccio costo/efficacia, quale il costo del ciclo di vita conformemente all’articolo 68, e può includere il miglior rapporto qualità/prezzo, valutato sulla base di criteri, quali gli aspetti qualitativi, ambientali e/o sociali, connessi all’oggetto dell’appalto pubblico in questione. Tra tali criteri possono rientrare ad esempio: la qualità, che comprende pregio tecnico, caratteristiche estetiche e funzionali, accessibilità, progettazione adeguata per tutti gli utenti, caratteristiche sociali, ambientali e innovative, e la commercializzazione e relative condizioni.
I costi del ciclo di vita comprendono, in quanto pertinenti, tutti i seguenti costi, o parti di essi, legati al ciclo di vita di un prodotto, di un servizio o di un lavoro:
a) costi sostenuti dall’amministrazione aggiudicatrice o da altri utenti, quali:
i) costi relativi all’acquisizione;
ii) costi connessi all’utilizzo, quali consumo di energia e altre risorse;
iii) costi di manutenzione;
iv) costi relativi al fine vita, come i costi di raccolta e di riciclaggio;
b) costi imputati a esternalità ambientali legate ai prodotti, servizi o lavori nel corso del ciclo di vita, a condizione che il loro valore monetario possa essere determinato e verificato; tali costi possono includere i costi delle emissioni di gas a effetto serra e di altre sostanze inquinanti nonché altri costi legati all’attenuazione dei cambiamenti climatici.
Di fatto l’appalto è assegnato, secondo la logica UE, non più in base alla offerta economicamente più vantaggiosa in quanto tale, ma in quanto legata al costo dell’intero ciclo vita economicamente più vantaggioso in funzione – applicazione/attuazione- degli aspetti qualitativi, ambientali e/o sociali. Da qui, è sempre più evidente anche il raccordo, spesso trascurato, con l’Atto S 1676 “Collegato Green alla Legge di Stabilità 2014” ora Legge 28 dicembre 2015 , n. 221 e con la Legge Delega Fiscale.
(DDL Appalti 1678-B – Testo approvato 14.1.2016 – Accoglimento: Art. 1, lettera ff)
ff) utilizzo, nel rispetto dei princìpi di trasparenza, di non discriminazione e di parità di trattamento, per l’aggiudicazione de- gli appalti pubblici e dei contratti di concessione, del criterio dell’offerta economica- mente più vantaggiosa, seguendo un approccio costo/efficacia, quale il costo del ciclo di vita e includendo il «miglior rapporto qualità/prezzo» valutato con criteri oggettivi sulla base degli aspetti qualitativi, ambientali o sociali connessi all’oggetto dell’appalto pubblico o del contratto di concessione; regolazione espressa dei criteri, delle caratteristiche tecniche e prestazionali e delle soglie di importo entro le quali le stazioni appaltanti ricorrono al solo criterio di aggiudicazione del prezzo o del costo, inteso come criterio del prezzo più basso o del massimo ribasso d’asta, nonché indicazione delle modalità di individuazione e valutazione delle offerte anomale, che rendano non predeterminabili i parametri di riferimento per il calcolo dell’offerta anomala, con particolare riguardo ad appalti di valore inferiore alle soglie di rilevanza comunitaria;
PROGETTAZIONE INNOVATIVA – UTILIZZO DI STRUMENTI ELETTRONICI DI SIMULAZIONE – BIM BUILDING INFORMATION MODELING
Inserimento, nell’ambito della valorizzazione della fase progettuale negli appalti pubblici e nei contratti di concessione di lavori, promuovendo anche la qualità architettonica e tecnico-funzionale, di quanto previsto dalla Direttiva UE:
uso di strumenti elettronici specifici, quali gli strumenti di simulazione elettronica per le informazioni edilizie o strumenti analoghi.
Il BIM Building Information Modeling, sistema di simulazione e elettronica e modellazione parametrica, consente di identificare, monitorare e verificare:
• la filiera degli operatori, beni, servizi, e le relative attività e responsabilità
• le fasi di realizzazione – progettazione e gestione del ciclo vita dell’Opera – Prodotto, Immobile, Infrastruttura
• i tempi e costi dell’investimento e dell’esercizio dell’opera/bene realizzato durante l’intero ciclo vita
contribuendo a valorizzare e garantire
• il pieno rispetto dei principi di trasparenza, parità di trattamento degli operatori economici, concorrenza, possibilità di accesso al mercato,
e, nel contempo,
• a ridurre i rischi legati a fenomeni di corruzione.
(DDL Appalti 1678-B – Testo approvato 14.1.2016 – Accoglimento: Art. 1, lettera oo)
oo) valorizzazione della fase progettuale negli appalti pubblici e nei contratti di concessione di lavori, promuovendo la qualità architettonica e tecnico-funzionale, anche attraverso lo strumento dei concorsi di progettazione e il progressivo uso di metodi e strumenti elettronici specifici, quali quelli di modellazione elettronica e informativa per l’edilizia e le infrastrutture, limitando radicalmente il ricorso all’appalto integrato, tenendo conto in particolare del contenuto innovativo o tecnologico delle opere oggetto dell’appalto o della concessione in rapporto al valore complessivo dei lavori e prevedendo di norma la messa a gara del progetto esecutivo; esclusione del- l’affidamento dei lavori sulla base della sola progettazione di livello preliminare, nonché, con riferimento all’affidamento dei servizi di ingegneria e architettura e di tutti i servizi di natura tecnica, del ricorso al solo criterio di aggiudicazione del prezzo o del costo, inteso come criterio del prezzo più basso o del massimo ribasso d’asta;
RATING DI LEGALITÀ E RESPONSABILITÀ SOCIALE
Elevare e consolidare il livello di legalità, trasparenza e concorrenza attraverso l’inserimento del Rating di Legalità di cui all’art. 5-ter del decreto-legge 1/2012, come modificato dal decreto legge 29/2012, convertito con modificazioni dalla legge 62/2012 e della Responsabilità sociale di cui al d.lgs. n. 231/2001, rafforzando e migliorando nel contempo i relativi controlli su tutta le filiera.
(DDL Appalti 1678-B – Testo approvato 14.1.2016 – Accoglimento: Art. 1, lettera uu)
uu) revisione del vigente sistema di qualificazione degli operatori economici in base a criteri di omogeneità, trasparenza e verifica formale e sostanziale delle capacità realizzative, delle competenze tecniche e professionali, ivi comprese le risorse umane, organiche all’impresa, nonché delle attività effettivamente eseguite, introducendo, inoltre, misure di premialità, regolate da un’apposita disciplina generale fissata dall’ANAC con propria determinazione e connesse a criteri reputazionali basati su parametri oggettivi e misurabili e su accertamenti definitivi concernenti il rispetto dei tempi e dei costi nell’esecuzione dei contratti e la gestione dei contenziosi, nonché assicurando gli opportuni raccordi con la normativa vigente in materia di rating di legalità.