Ape Sociale 2019, scadenza domande per il pensionamento anticipato dietro l’angolo per gli apisti social. Coinvolti coloro che non hanno prodotto l’istanza entro il 31 marzo.
Si chiude il prossimo 15 luglio 2019 la seconda finestra dell’anno per produrre all’Inps domanda di certificazione per accedere l’ape sociale. Si tratta della seconda fase di monitoraggio delle domande con riferimento ai lavoratori che maturano i requisiti per l’ape sociale entro il 31 dicembre 2019 e che non hanno potuto produrre la domanda entro il 31 marzo 2019 perchè non in possesso ancora dei requisiti richiesti oppure perchè ritardatari rispetto alla scadenza del 31 marzo. L’Inps avrà tempo sino al 15 Ottobre 2019 per dare una risposta circa l’accoglimento o il rigetto dell’istanza.
La questione
Come noto quest’anno possono ottenere l’Ape sociale, il reddito ponte pagato interamente dallo Stato (cioè senza alcuna penalità sulla pensione) che accompagna il lavoratore sino al raggiungimento della pensione di vecchiaia, i soggetti che si riconoscono in uno dei quattro profili di tutela previsti dalla legge 232/2016 (disoccupati, invalidi, caregivers e addetti a mansioni gravose) che abbiano raggiunto i 63 anni e 30 o 36 anni di contributi entro il 2019.
Dal 2018 le categorie dei beneficiari sono state leggermente ampliate. Con l’inclusione dei soggetti la cui disoccupazione sia conseguenza della scadenza di un contratto a termine. (Sempre a condizione che dopo il termine del contratto abbiano goduto interamente dell’ammortizzatore sociale). Dei soggetti che prestano assistenza ai parenti di secondo grado gravemente disabili. E di ulteriori quattro categorie di lavoratori gravosi regolate dal decreto del ministero del lavoro del 5 febbraio 2018.
La doppia istanza
La procedura amministrativa per ottenere l’ape sociale prevede, come noto, la presentazione di una doppia istanza:
- la prima volta ad accertare preventivamente il perfezionamento dei requisiti richiesti entro il 31 dicembre dell’anno di riferimento;
- la seconda volta all’accesso alla prestazione vera e propria.
Le istanze di verifica si possono presentare dal 1° gennaio al 30 novembre 2019. Ma è previsto un sistema di monitoraggio delle risorse disponibili (c’è infatti un vincolo annuo di bilancio). Che potenzialmente penalizza i lavoratori che producono l’istanza più avanti nell’anno rispetto agli altri.
In particolare quest’anno – per l’ape sociale – sono previste tre fasi di monitoraggio:
- la prima con riferimento alle istanze di verifica prodotte entro il 31 marzo 2019 (a cui l’Inps dovrà dare una risposta entro il 30 giugno);
- la seconda con riferimento alle istanze prodotte dal 1° aprile al 15 luglio 2019 (a cui l’Inps dovrà dare una risposta entro il 15 Ottobre 2019);
- ed una terza fase di monitoraggio con riferimento alle istanze prodotte tra il 16 luglio ed il 30 novembre 2019 (a cui l’istituto dovrà rispondere entro il 31 dicembre 2019).
I termini di risposta dell’Inps hanno natura meramente ordinatoria. Dato che ancora oggi molti lavoratori che hanno prodotto la domanda nel primo scaglione ancora non hanno ricevuto comunicazione di accoglimento o di rigetto.
Meccanismo di monitoraggio
Il suddetto meccanismo di monitoraggio fa sì che la domanda sarà accettata solo a fronte delle risorse residue accertate. Con riferimento alle istanze prodotte nello scaglione temporale precedente. I lavoratori che, pertanto, soddisfano tutte le condizioni per produrre l’istanza di verifica entro il 15 luglio 2019 non devono, dunque, perdere tempo ed affrettarsi nella presentazione dell’istanza.
Ad esempio Francesco è un lavoratore che ha esaurito la disoccupazione indennizzata il 15 Marzo 2019 e che matura i requisiti anagrafici e contributivi entro il 2019; ha potuto presentare istanza di verifica delle condizioni all’Inps entro il 31 marzo 2019 risultando così nel primo scaglione di monitoraggio delle domande.
Teoricamente Francesco percepirà l’ape sociale dal 1° luglio 2019 decorsi tre mesi dal termine dell’ammortizzatore sociale. Arturo, invece, ha esaurito la disoccupazione indennizzata il 15 giugno 2019 e risulterà necessariamente nel secondo scaglione di monitoraggio (che si chiude per l’appunto il 15 luglio 2019) con decorrenza dell’ape sociale dal 1° ottobre 2019.
Quest’ultima data potrà essere rispettata però solo nell’ipotesi in cui, a seguito del monitoraggio delle domande presentate nella prima fase, residueranno le necessarie risorse finanziarie.