Il modello 730 precompilato deve attraversare una fase di sperimentazione di almeno un anno a partire dal suo avvio nel 2015: è quanto ha chiesto il presidente dell’Ancl Francesco Longobardi con una lettera all’Agenzia delle Entrate.
Da questa è arrivata la rassicurazione che la campagna fiscale del 2015 vedrà l’introduzione del 730 precompilato sicuramente in modalità sperimentale, con la facoltà per il contribuente di scegliere se affidarsi a un professionista o a un Caf per la compilazione della parte lasciata in bianco, o per la compilazione integrale del modulo. «Come consulenti del lavoro condividiamo l’intento della semplificazione alla base di questa novità – afferma il presidente Longobardi – ma l’esperienza mutuabile da altri Paesi europei ci insegna che la completa entrata a regime del nuovo sistema ha chiesto tempi lunghi di affinamento». Non sarà semplice, infatti, far dialogare tutte le banche dati che devono fornire le informazioni necessarie alla compilazione del modello.
Una questione delicata resta quella delle sanzioni, in caso il professionista completi e inoltri il modulo, nel precompilare il quale vi siano dei dati scorretti. Anche se la legge prevede dei meccanismi di correzione, l’Ancl manterrà alta la guardia.
Ricordiamo che, per rinfrescare la memoria sull’argomento, da ora in avanti, sarà il Fisco a raccogliere i dati, elaborarli, per inviare al contribuente la dichiarazione dei redditi già compilata. Il contribuente si dovrà preoccupare soltanto di verificare l’esattezza e la completezza dei dati.
Il Consiglio dei Ministri del 30 ottobre ha infatti approvato il decreto legislativo contenente disposizioni in materia di semplificazioni fiscali. Il provvedimento (presentato in primo esame al Consiglio dei Ministri del 20 giugno 2014), contiene inoltre numerose misure di semplificazione e snellimento di adempimenti relativi alle persone fisiche, alle società e ai rimborsi fiscali.
L’introduzione della dichiarazione precompilata è fissata, in via sperimentale, a partire dall’anno 2015, per i redditi prodotti nel 2014.
FONTE: ANCL – Associazione Nazionale Consulenti del Lavoro – Sindacato Unitario