amministratore-di-condominio-requisitiAmministratore di Condominio: quali requisiti occorrono? In quale circostanze si può rischiare la revoca? Ecco una panoramica completa.


L’attività di amministratore di condominio è stata notevolmente riformata nel 2013 con l’entrata in vigore della Legge 220/2012. Quali sono i requisiti per poter gestire un condominio?

 

Amministratore di Condominio: quali requisiti? Uno schema

 

Possono svolgere l’incarico di amministratore di condominio coloro:

 

a) che hanno il godimento dei diritti civili;

 

b) che non sono stati condannati per delitti contro la pubblica amministrazione, l’amministrazione della giustizia, la fede pubblica, il patrimonio o per ogni altro delitto non colposo per  il  quale  la legge commina la pena della reclusione non inferiore, nel  minimo,  a due anni e, nel massimo, a cinque anni;

 

c) che non sono stati sottoposti a misure di prevenzione divenute definitive, salvo che non sia intervenuta la riabilitazione;

 

d) che non sono interdetti o inabilitati;

 

e) il cui nome non risulta annotato nell’elenco dei  protesti cambiari;

 

f) che hanno conseguito il diploma di scuola secondaria di secondo grado;

 

g) che hanno frequentato un corso di formazione iniziale e svolgono attività di formazione periodica in materia   di amministrazione condominiale.

 

I requisiti di cui alle lettere f) e g) non sono necessari qualora l’amministratore sia nominato tra i condomini dello stabile.

 

Ricordiamo che è obbligatorio nominare un amministratore di condominio quando i condomini sono più di otto. L’assemblea stabilisce a chi assegnare l’incarico, o, se questa non provvede, la nomina può esser richiesta all’autorità giudiziaria da uno o più condomini o dal precedente amministratore.

 

Quanto dura il mandato?

 

Il mandato dell’amministratore ha la durata di un anno e l’incarico è rinnovabile di anno in anno.

 

Al termine dell’incarico l’amministratore ha l’obbligo di restituire tutta la documentazione in suo possesso. Inoltre, fino a quando non sarà nominato il nuovo amministratore, dovrà provvedere a tutte le attività urgenti, per evitare che il condominio possa subire danni o pregiudizi.

 

Revoca dell’amministratore condominiale: in quali casi?

 

La revoca può avvenire per giusta causa, quando l’amministratore di condominio abbia commesso gravi irregolarità o non abbia svolto con diligenza il proprio operato; o senza giusta causa, ossia quando, indipendentemente dal buon svolgimento dei compiti da parte dell’amministratore, i condomini vogliano comunque revocarlo per altri motivi, magari perché se ne è trovato uno più economico.

 

Nel caso della revoca occorrono le stesse maggioranze richieste per la nomina.

 

Compensi dell’amministratore di condominio

 

Agli amministratori di condominio, per l’attività svolta, spetta un compenso il cui ammontare, tuttavia, non trova un appoggio in alcuna tariffario professionale, in assenza di uno specifico albo degli amministratori di condominio. I criteri che in genere gli amministratori di condominio utilizzano per determinare l’ammontare del loro compenso sono i più disparati.

 

Per maggiori informazioni su questo aspetto potete consultare il nostro aggiornamento a questo link.