almavivaFumata nera nell’incontro svolto al ministero dello Sviluppo economico per tentare in extremis di salvare i 1.666 dipendenti della sede romana di Almaviva Contact.

 

 


 

Governo, sindacati e azienda non hanno trovato l’accordo che invece era stato sottoscritto prima di Natale dalla sede napoletana di Almaviva. Inutile l’incontro riconvocato ieri sera dal viceministro dello Sviluppo economico, Teresa Bellanova. Gia’ partite le lettere di licenziamento dei 1.666 dipendenti.

 

Dopo 75 giorni di trattativa, “nel rispetto di tempi e modi definiti dalla legge – durante i quali tutte le rappresentanze sindacali presenti hanno opposto un assoluto rifiuto ad affrontare il confronto di merito sulle proposte presentate da Almaviva Contact senza al contempo presentare alcuna alternativa – il 22 dicembre si è conclusa la procedura di licenziamenti collettivi con la firma di un’intesa sulla base della proposta di mediazione del Governo”. Lo comunica Almaviva in una nota.

 

“In quel contesto- continua- le rappresentanze sindacali della sede di Roma, le uniche legittimate alla firma, si sono rifiutate all’unanimità di sottoscrivere l’accordo dichiarando ufficialmente di seguire il mandato delle assemblee dei lavoratori. Le rappresentanze sindacali della sede di Napoli hanno invece firmato l’accordo. Apprendiamo oggi, a seguito di sorprendenti dichiarazioni sindacali, che c’è chi vorrebbe cancellare tutto affermando che la totalità delle rappresentanze sindacali di Roma avrebbe agito contro il volere della maggioranza dei lavoratori. Come se i quasi tre mesi di trattativa fossero semplicemente stati un gioco da parte di chi ora vorrebbe rimuovere la responsabilità di agire sulla base di precise leggi in rappresentanza dei lavoratori. In linea con quanto sempre dichiarato e preso atto del pronunciamento unitario delle rappresentanze sindacali, dal 22 dicembre il sito operativo di Roma ha cessato ogni tipo di attività“.