stradaAdottato un nuovo modello energetico per contribuire alla crescita compatibile e creare nuove opportunità economiche. Riduzione d’imposta per le imprese che si dotano di un “parco biciclette”, esenzione fiscale ed esonero contributivo dell’ “indennità chilometrica di bicicletta”. Sono le misure agevolative previste dalla legge sulla transizione energetica per la crescita verde e adottate dal governo per incentivare imprese e dipendenti all’utilizzo di questo mezzo di trasporto più eco-friendly.

 

La transizione energetica per la crescita verde

 

La legge, cui l’Assemblea nazionale ha dato l’ultimo via libera poche settimane fa, rappresenta il traguardo di un percorso iniziato nel 2004 con l’adozione della Charte de l’environnement (Carta dell’ambiente) e culminato con l’istituzione di un nuovo modello energetico in grado non solo di combattere in maniera concreta i cambiamenti climatici e di contribuire alla crescita compatibile con il rispetto del territorio e della popolazione, ma anche di creare nuove opportunità economiche dal punto di vista dell’occupazione, del miglioramento della competitività delle imprese, dell’innovazione e dello sviluppo di tecnologie pulite e della conquista di nuovi mercati nell’ambito delle energie rinnovabili, del trasporto pulito e dell’efficacia energetica.

 

La normativa approvata

 

La legge pone obiettivi chiari e stabilisce gli strumenti operativi finalizzati al loro raggiungimento. In particolare, gli obiettivi sono quelli di attestare la quota di energia nucleare al 50% nella produzione di elettricità entro il 2025, ridurre il consumo finale di energia del 50% entro il 2050 rispetto al 2012, diminuire del 50% il volume dei rifiuti da discarica entro il 2050, aumentare la quota di energie rinnovabili al 32% del consumo finale lordo di energia nel 2020 e 32% nel 2030, ridurre le emissioni di gas a effetto serra del 40% tra il 1990 e il 2030 e del 75% al 2050, diminuire il consumo di combustibili fossili del 30% nel 2030 rispetto al 2012.

 

La parte più importante della riduzione dei consumi energetici riguarderà gli edifici, siano essi pubblici o privati. Si prevedono enormi interventi di isolamento, anche nei centri storici, e un radicale passaggio ai sistemi di riscaldamento più efficienti (ad esempio, alle pompe di calore). Tra le iniziative adottate per la realizzazione degli obiettivi, figurano anche misure a sostegno delle famiglie e dei soggetti economicamente più vulnerabili nel consumo di elettricità e gas, della diffusione dei contatori elettronici, dell’utilizzo energetico dei rifiuti non riciclabili e della mobilità sostenibile.

 

Ed è previsto anche il graduale aumento della carbon tax. La tassa, il cui vero nome è “contributo clima-energia”, graverà sulla componente carbonio dei consumi industriali di fonti fossili. Attualmente fissata a 14,50 euro per tonnellata, con la legge sulla transizione energetica salirà dai 22 euro per tonnellata nel 2016 a 56 euro nel 2020 e a 100 euro nel 2030. Il peso dell’aumento della super carbon tax sarà compensato da alcuni interventi di riduzione del carico fiscale e contributivo gravante sulle imprese e sui lavoratori dipendenti.

 

Le agevolazioni fiscali e contributive

 

Tra gli interventi di riduzione del carico fiscale, l’articolo 39 della legge sulla transizione energetica introduce, a decorrere dal 1° gennaio 2016, un abbattimento d’imposta a favore delle imprese assoggettate all’imposta sulle società (IS) che si doteranno di un flotta di biciclette da mettere gratuitamente a disposizione dei propri dipendenti per gli spostamenti quotidiani casa-lavoro. La misura del beneficio è pari al costo generato dalla messa a disposizione dei mezzi (oltre alle spese sostenute per l’acquisto delle biciclette, anche quelle, ad esempio, per kit e interventi di riparazione, per corsi e lezioni, per la predisposizione di docce, spogliatoi ed armadietti), entro il limite del 25% del prezzo di acquisto della flotta di biciclette. La riduzione è computata esclusivamente sull’IS dovuta nell’esercizio nel corso del quale il costo è generato e, qualora sia superiore all’imposta dovuta, l’eccedenza non né rimborsabile né riportabile. Un decreto ministeriale stabilirà le disposizioni relative alle modalità di attuazione della misura agevolativa e i conseguenti obblighi dichiarativi in capo alle imprese beneficiarie.

 

Sempre nell’ambito delle misure di riduzione del carico fiscale, il successivo articolo 50 istituisce, dal 1° luglio di quest’anno, un’indennità chilometrica (il cui ammontare sarà stabilito con successivo decreto) riconosciuta ai lavoratori dipendenti che per il tragitto casa-lavoro utilizzano la bicicletta, anche elettrica. L’indennità chilometrica è cumulabile con il rimborso corrisposto dal datore di lavoro per il costo sostenuto dal dipendente per l’abbonamento al trasporto pubblico o per il noleggio di biciclette pubbliche.

 

Dal punto di vista della tassazione, la norma stabilisce la non imponibilità – ai fini dell’ dall’imposta sui redditi (IR) – delle somme ricevute dal dipendente a titolo di rimborso chilometrico, al pari del contributo ricevuto a titolo di rimborso delle spese per l’abbonamento ai mezzi pubblici o al servizio pubblico di noleggio delle biciclette.

 

Infine è previsto l’esonero dal versamento dei contributi (fino ad un importo che sarà stabilito con successivo decreto) dovuti dal datore di lavoro sulle somme corrisposte a titolo di indennità chilometrica ai propri dipendenti-ciclisti.