A intervenire sulla materia è la sentenza del TAR Emilia Romagna numero 155/2024: è illegittimo l’affidamento diretto nelle concessioni di servizi con importo sotto soglia.
Questa pronuncia rappresenta un importante precedente per il settore degli appalti pubblici, volto a promuovere una maggiore legalità e conformità alle normative europee e nazionali in materia di contratti pubblici.
Analizziamo più dettagliatamente i principali punti emersi dalla decisione dei giudici amministrativi.
Le caratteristiche dell’affidamento diretto
L’affidamento diretto è una modalità di assegnazione di contratti pubblici nella quale l’ente pubblico incaricato può selezionare direttamente un fornitore senza procedere a una gara pubblica o a una procedura competitiva. Questo tipo di procedura è ammessa solo in specifiche circostanze e sotto determinate condizioni stabilite dalla normativa vigente, al fine di semplificare l’assegnazione di contratti di piccola entità economica o in situazioni particolari.
Le sue principali caratteristiche includono:
- Soglie di importo: È consentito per contratti di valore relativamente basso, al di sotto delle soglie previste dalla normativa nazionale o europea per l’affidamento diretto. Queste soglie possono variare a seconda del tipo di servizio o dell’importo dell’appalto.
- Casi specifici: Può essere utilizzato in situazioni emergenziali, quando è necessaria celerità nell’assegnazione del contratto e non è possibile indire una gara pubblica completa.
- Motivazione: L’ente pubblico deve motivare adeguatamente la scelta dell’affidamento diretto, dimostrando che è l’opzione più conveniente e giustificata nel rispetto dei principi di economicità, efficacia, e trasparenza.
- Limitazioni: Non può essere utilizzato in modo arbitrario o per bypassare le regole di concorrenza. Deve rispettare criteri di proporzionalità e essere compatibile con le normative nazionali e europee in materia di contratti pubblici.
Chiarimenti sulle concessioni di servizi sotto soglia
Le concessioni di servizi sotto soglia si riferiscono alla modalità di assegnazione di contratti pubblici per la gestione di servizi pubblici o di interesse generale, che non superano determinate soglie economiche stabilite dalla normativa vigente. Questo tipo di procedura è regolamentato a livello nazionale e europeo e mira a garantire trasparenza, concorrenza e l’efficiente utilizzo delle risorse pubbliche.
Ecco alcune caratteristiche principali:
- Definizione: Le concessioni di servizi sono contratti con i quali un’autorità pubblica affida a un operatore economico la gestione di un servizio di interesse economico generale, come trasporto pubblico, gestione di strutture culturali o sportive, raccolta dei rifiuti, ecc.
- Soglie economiche: A livello europeo, la soglia di riferimento per le concessioni di servizi è di solito determinata in base al valore stimato del contratto. Per esempio, fino a un certo importo (attualmente circa 750.000 euro per le concessioni di servizi secondo la direttiva europea), le autorità possono assegnare il contratto attraverso una procedura negoziata senza bando di gara, previa consultazione di almeno dieci operatori economici.
- Procedure: In caso di concessioni di servizi sotto soglia, l’autorità pubblica ha la possibilità di scegliere il contraente attraverso diverse procedure, come la trattativa privata o la consultazione di operatori economici. Queste procedure mirano a garantire una selezione competitiva e trasparente, sebbene meno formale rispetto alle gare pubbliche complete.
- Principi: Nonostante la maggiore flessibilità rispetto alle concessioni di importo superiore alla soglia europea, le concessioni di servizi sotto soglia devono comunque rispettare i principi fondamentali dei contratti pubblici, come la non discriminazione, la parità di trattamento, la trasparenza e la proporzionalità.
- Finalità: L’obiettivo di questo tipo di procedure è di garantire un equilibrio tra l’interesse pubblico a ottenere servizi di qualità e l’efficienza nell’utilizzo delle risorse pubbliche, promuovendo al contempo la partecipazione di operatori economici al mercato dei contratti pubblici.
Niente affidamento diretto per le concessioni di servizi sotto soglia
Il TAR ha stabilito che l’affidamento diretto della concessione di servizi a una società per il ripristino delle condizioni di sicurezza stradale dopo incidenti è stato effettuato in violazione delle disposizioni del Decreto Legislativo 31 marzo 2023 n. 36. Questo decreto stabilisce procedure specifiche per l’affidamento dei contratti pubblici, basate sull’importo dell’appalto. Nel caso esaminato, l’importo della concessione rientrava sotto la soglia prevista per l’affidamento diretto, il che rendeva questa procedura illegittima.
Secondo i giudici, per le concessioni di servizi di importo inferiore alla soglia europea, l’ente concedente avrebbe dovuto utilizzare una procedura negoziata senza bando di gara, previa consultazione di almeno dieci operatori economici. Questa procedura, diversa dall’affidamento diretto, mira a garantire maggiore partecipazione e trasparenza nella selezione del contraente. È una via intermedia tra l’affidamento diretto e la gara pubblica, adatta per contratti di minor entità economica.
Il Tribunale ha rilevato una sovrapposizione tra la concessione di servizi assegnata alla società coinvolta nella controversia e un’altra concessione precedentemente affidata ad un’altra società, Questo ha sollevato preoccupazioni riguardo all’equilibrio economico delle prestazioni oggetto dell’affidamento, suggerendo una potenziale violazione delle regole sulla concorrenza e della normativa sulle concessioni di servizi.
Pertanto è stata dichiarata l’illegittimità dell’affidamento diretto della concessione di servizi poiché l’ente concedente avrebbe dovuto utilizzare la procedura negoziata prevista dall’art. 187 del Codice degli Appalti per garantire una selezione conforme alla normativa vigente, assicurando così trasparenza, equità e partecipazione dei potenziali contraenti.
Questa decisione sottolinea in conclusione l’importanza cruciale di rispettare le normative procedurali specifiche per l’affidamento dei contratti pubblici. L’affidamento diretto è ammesso solo entro determinate soglie di importo, al di sotto delle quali è necessario ricorrere ad altre procedure più aperte e trasparenti. Inoltre, la sentenza evidenzia l’importanza di evitare sovrapposizioni nelle concessioni di servizi, per garantire un mercato equo e concorrenziale tra i fornitori di servizi pubblici.
Il testo della Sentenza
Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it