Disponibile la guida dell’Autorità Nazionale Anticorruzione (ANAC) per gli affidamenti diretti di lavori, forniture e servizi secondo il nuovo Codice dei Contratti Pubblici.


Il Consiglio dell’ANAC ha infaii recentemente approvato il nuovo “Vademecum informativo per gli affidamenti diretti di lavori di importo inferiore a 150.000 euro e di forniture e servizi sotto i 140.000 euro”.

Questo documento si inserisce nel contesto normativo del D. Lgs. 31 marzo 2023 n. 36, che definisce il quadro giuridico per l’affidamento diretto in ambito di appalti pubblici, garantendo un processo più agile e semplificato.

Cosa si intende per affidamento diretto?

Secondo il nuovo Codice dei Contratti Pubblici, l’affidamento diretto è una modalità di assegnazione senza l’obbligo di gara. In altre parole, le stazioni appaltanti possono scegliere discrezionalmente l’operatore economico a cui assegnare il contratto, purché vengano rispettati criteri di qualità e quantità previsti dall’art. 50 del Codice. Questa procedura si applica a lavori con importi inferiori a 150.000 euro e a servizi e forniture, inclusi i servizi di progettazione, fino a 140.000 euro.

Quando è possibile procedere con l’affidamento diretto?

Una delle condizioni fondamentali è l’assenza di interesse transfrontaliero. Infatti, l’art. 48 del Codice prevede che, prima di avviare un affidamento diretto, la stazione appaltante deve verificare se il progetto potrebbe attrarre l’interesse di operatori di altri Stati membri dell’Unione Europea. Se si riscontrasse tale interesse, si dovranno utilizzare le procedure ordinarie e non quelle semplificate.

L’interesse transfrontaliero può emergere in relazione a vari fattori, tra cui il valore stimato dell’appalto, la sua tecnicità o la particolare ubicazione dei lavori, che potrebbe essere interessante per operatori esteri. È importante notare che, qualora vi fossero denunce o segnalazioni da parte di operatori economici esteri, queste devono essere concrete e non fittizie, secondo la Corte di Giustizia UE.

La procedura di affidamento diretto: criteri e modalità

Il Codice stabilisce che l’affidamento diretto può essere effettuato anche senza la consultazione di più operatori economici, purché l’operatore scelto sia in possesso di esperienze documentate adeguate per l’esecuzione del contratto. Non è obbligatorio condurre indagini di mercato né acquisire una pluralità di preventivi. La procedura di affidamento diretto non si trasforma quindi in una gara, né consente a soggetti non selezionati di contestare la decisione presa dall’amministrazione appaltante.

L’elemento centrale del processo è la “decisione a contrarre”, un atto che individua il contraente, il valore dell’appalto e le ragioni che hanno portato alla scelta, insieme ai requisiti richiesti. Una volta identificato l’operatore economico, l’affidamento viene formalizzato con un unico atto.

Gli albi e gli elenchi degli operatori economici

Le stazioni appaltanti possono facilitare il processo di selezione istituendo elenchi o albi di operatori economici. Questi elenchi possono essere suddivisi per categorie e fasce di importo e permettono di individuare rapidamente operatori qualificati per specifici affidamenti. L’iscrizione agli elenchi è aperta senza limiti temporali e gli operatori devono aggiornare tempestivamente le stazioni appaltanti riguardo a eventuali variazioni nei requisiti.

Le stazioni appaltanti hanno 30 giorni per valutare le richieste di iscrizione agli elenchi, con la possibilità di estendere questo periodo fino a 90 giorni in caso di numerose istanze. Gli operatori economici che non rispondono a tre inviti consecutivi entro due anni possono essere esclusi dagli elenchi.

Principio di rotazione e altri aspetti normativi

Una delle novità principali del nuovo Codice è il principio di rotazione, che mira a garantire una distribuzione equa degli incarichi tra gli operatori economici. Questo principio, tuttavia, non vieta più il reinvito di un operatore economico che era stato precedentemente invitato ma non selezionato per l’affidamento. L’unico divieto riguarda il “contraente uscente”, ovvero chi ha già eseguito un contratto in passato per lo stesso tipo di lavori o forniture.

Il principio di rotazione si applica alle commesse che rientrano nella stessa fascia di importo, ma la norma consente deroghe se ci sono determinate condizioni: mancanza di alternative, buona esecuzione del contratto precedente e caratteristiche specifiche del mercato. In tal caso, la stazione appaltante deve fornire una motivazione dettagliata.

Digitalizzazione e schede ANAC

Dal 1° gennaio 2024, con l’entrata in vigore del D. Lgs. 36/2023, è stata inoltre introdotta la digitalizzazione dell’intero ciclo di vita dei contratti pubblici. Ciò comporta l’obbligo per le stazioni appaltanti e gli enti concedenti di utilizzare piattaforme di approvvigionamento digitale certificate (PAD) per tutte le procedure di affidamento, inclusi gli affidamenti diretti.

Acquisizione del CIG

Una novità importante riguarda l‘acquisizione del Codice Identificativo Gara (CIG) per gli affidamenti diretti. Non è più necessario inserirlo preliminarmente nella decisione a contrarre; il CIG viene ora acquisito digitalmente al termine della procedura di affidamento. Questo approccio è in linea con l’art. 17, comma 2 del nuovo Codice dei contratti pubblici, che conferma la possibilità di concludere l’affidamento diretto con un unico atto, una volta individuato il contraente. La decisione a contrarre deve definire l’oggetto, l’importo, il contraente e le ragioni della sua scelta, oltre al possesso dei requisiti economici, finanziari e tecnico-professionali.

La fase di selezione informale può essere gestita con o senza piattaforme digitali certificate, e il RUP (Responsabile Unico del Procedimento) può condurre indagini di mercato o acquisire preventivi, che vengono valutati a discrezione della stazione appaltante. L’acquisizione del CIG avviene tramite l’invio delle informazioni alla Banca Dati Nazionale dei Contratti Pubblici (BDNCP) attraverso le seguenti modalità:

  • Scheda AD5 per affidamenti inferiori a 5.000 euro (transitoriamente, fino al 31 dicembre 2024, è consentito l’utilizzo dell’interfaccia web PCP in caso di difficoltà nell’uso delle PAD).
  • Scheda AD3 per affidamenti compresi tra 5.000 e 140.000 euro per beni e servizi, e fino a 150.000 euro per lavori.

Scheda di indagine di mercato

Sarà presto disponibile una nuova Scheda SIM (Scheda di Indagine di Mercato), che permetterà di gestire digitalmente la fase di pre-affidamento, inclusi i controlli sui requisiti dei fornitori tramite accesso al Fascicolo Virtuale degli Operatori Economici (FVOE). La scheda SIM, che non genera il CIG, potrà essere utilizzata in modo opzionale per affidamenti di importo inferiore a 150.000 euro per lavori e a 140.000 euro per beni e servizi. La scheda dovrà essere seguita dalla scheda AD3 o AD5 in caso di affidamento o da una scheda di terminazione in caso di esito negativo.

Ulteriori misure

Per una semplificazione ulteriore, è in fase di sviluppo una modifica alla scheda AD3 per consentire, in affidamenti diretti inferiori a 40.000 euro, l’acquisizione dell’autocertificazione dei requisiti in luogo del Documento di Gara Unico Europeo (DGUE).

In sintesi, le possibilità operative sono:

  • a.1 Utilizzo della scheda SIM per indagine di mercato senza CIG, con attivazione facoltativa del FVOE.
  • a.2 Utilizzo delle schede AD3 o AD5 per l’attribuzione del CIG e l’affidamento diretto.
  • b Utilizzo diretto delle schede AD3 o AD5 per affidamenti senza FVOE.

Inoltre, per affidamenti fino a 5.000 euro, è sufficiente trasmettere la scheda di conclusione CO2. Per gli obblighi di trasparenza, le delibere ANAC n. 261 e n. 264 del 2023 richiedono di indicare nella scheda AD3 il link alla sezione “Amministrazione Trasparente” dove sono disponibili gli atti relativi agli affidamenti. Gli obblighi di pubblicazione si applicano anche per appalti inferiori a 5.000 euro.

In futuro, sarà modificata la scheda AD3 per gestire anche gli affidamenti diretti relativi agli accordi quadro fino a 150.000 euro per lavori e 140.000 euro per beni e servizi.

Affidamenti diretti di lavori, forniture e servizi: la guida dell’ANAC

Qui il documento completo.