Sono state segnalate diverse difficoltà nel reperire la CO2 per uso alimentare. Dovremo dire addio alle bevande gassate? Vediamolo insieme.
Addio bevande gassate: la millenaria disputa tra chi preferisce acqua liscia e chi l’acqua gassata potrebbe veramente giungere alla fine?
A causa della crisi energetica, infatti, ci sono difficoltà a reperire l’anidride carbonica utilizzata a scopo alimentare, per rendere gassate le bevande, in primis l’acqua.
Ecco la situazione nel dettaglio.
Addio bevande gassate: la crisi dell’anidride carbonica
La Assobibe, Associazione Italiana tra gli industriali delle Bevande Analcoliche, gruppo leader in Europa con 1,5 miliardi di bottiglie prodotte ogni anno, ha lanciato l’allarme sulla carenza di anidride carbonica ad uso alimentare.
Ciò può essere imputato alla crisi energetica e alle difficoltà di trasporto, che rendono difficili la sua estrazione naturale o la sua produzione artificiale.
Come ha annunciato il presidente di Assobibe, Giangiacomo Pierini:
“Le aziende sono in un momento di estrema difficoltà: ai rincari dei costi dell’energia del 550%, ora si aggiungono anche i problemi di reperimento dell’anidride carbonica. Mentre da gennaio sarà operativa anche la Sugar Tax, che porterà ad un incremento medio della fiscalità del 28%. Chiediamo al governo di agire almeno su questo, perché la tassa deve essere eliminata”.
L’allarme era stato già lanciato, nei giorni scorsi, da Alberto Bertone, presidente e amministratore delegato dell’azienda Acqua di Sant’Anna:
“Ho dovuto fermare le linee dell’acqua gasata, il 30% della nostra produzione – ha detto Bertone – l’anidride carbonica è diventata introvabile, i fornitori con cui abbiamo un contratto ci hanno spiegato che non conviene più produrla e hanno a loro volta fermato gli impianti”.
A causa di questa problematica, l’azienda ha dovuto addirittura sospendere alcune linee della sua produzione.
Addio bevande gassate: il problema della CO2
Un problema simile si era verificato nel 2021 nel Regno Unito, ma in quel caso si era riusciti a trovare un modo per risolverlo. Stavolta, invece, la situazione sembra piuttosto grave, proprio a causa della crisi energetica che stiamo subendo.
L’anidride carbonica viene utilizzata in diversi settori, tra cui quello alimentare, ma anche in quello industriale e sanitario.
Come detto da David Dabiankov Lorini a Today.it, direttore generale di Assobibe:
“ci sono situazioni abbastanza variegate da produttore a produttore. Dipende dai contratti di approvvigionamento, da quanta disponibilità di prodotto hanno le aziende negli stock. È difficile dire chi sia più in difficoltà e chi meno, ma è evidente che le aziende hanno problemi a rifornirsi. Se non si sblocca qualcosa, la situazione diventa difficile”.
Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it