Acea, uno dei principali operatori nazionali di servzi di pubblica utilità, partecipata al 51% dal Comune di Roma, costituita dalle migliori teste e il migliore management accuratamente scelto da tutti gli schieramenti politici, è stata, per la prima volta nella storia del nostro Paese, estromessa proprio da quel gruppo di sindaci che fino a poco tempo fa la stessa azienda definiva come l’armata Brancaleone.
E’ l’epilogo di un lungo periodo di polemiche che ha caratterizzato la gestione del servizio idrico nel frusinate e provincia. Codici aveva preannunciato questa decisione con quanto emerso dall’indagine sulla qualità del servizio idrico gestito da Acea Ato 5.
Il sondaggio realizzato da Codici aveva messo in luce quanto la situazione di malcontento tra i consumatori fosse esasperata: i continui disagi subiti e la totale carenza del servizio idrico gestito da Acea Ato 5 si è manifestata in una impietosa bocciatura dell’azienda da parte dei cittadini.
Mentre il sondaggio presentato da Acea vantava una soddisfazione dei clienti che rasentava una percentuale del 90%, i dati emersi dal nostro sondaggio riducevano drasticamente queste percentuali, quasi capovolgendole: il 62% dei cittadini reputava pessimo il servizio idrico offerto dalla società e il servizio clienti messo a disposizione. Più del 90% dei consumatori affermava che, potendo scegliere, non avrebbe mai comprato né energia, né gas da questa società.
Per la maggior parte di essi l’unica soluzione possibile per riqualificare il servizio idrico nel territorio di Frosinone e provincia, era la totale chiusura dell’azienda.
La risoluzione contrattuale era, dunque, nell’aria, ma la decisione resta storica: per la prima volta in Italia si estromette un gestore del servizio idrico integrato da un intera provincia. Finalmente i cittadini, costretti da anni a subire soprusi, aumenti ingiustificati, disagi continui, possono sperare in una gestione alternativa a quella di Acea che garantisca loro servizi adeguati.
Codici lancia un appello alla Autorità per l’energia elettrica il gas e il sistema idrico affinché governi attentamente questa delicata transizione d’uscita in modo che i consumatori siano tutelati e non debbano versare nemmeno un centesimo in più all’azienda.
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