accordo buoni pastoDopo il recente sciopero e le polemiche da parte degli esercenti, si è arrivati ad un accordo sui buoni pasto. Ecco cos’è successo.


Accordo buoni pasto: lo scorso 15 giugno si era svolto uno sciopero da parte di bar, ristoranti, supermercati e ipermercati, che hanno deciso di non accettare buoni pasto per 24 ore.

Il motivo sta nella tassazione eccessiva sui buoni pasto, con commissioni troppo alte, che vanno a danneggiare gli esercizi commerciali. Secondo le stime, infatti, per ogni buono pasto da 8 euro, gli esercenti guadagnano 6 euro, con una sorta di tassa occulta del 20%.

La situazione, però, sembra essere cambiata. Vediamo quale sarà l’accordo sui buoni pasto.

Accordo buoni pasto: tutte le novità

Le associazioni Fipe, Fida, Fiepet, Federdistribuzione, Ancc-Coop e Ancd-Conad richiedevano di fermare le gare al massimo ribasso della Pubblica Amministrazione, che hanno portato, negli anni, a commissioni fino al 20% per i buoni pasto.

Al tavolo tecnico indetto dal Ministero dell’Economia è stato quindi deciso che il tetto massimo delle commissioni dei buoni pasto sarà fissato al 5%.
La novità entrerà in vigore dalla prossima gara d’appalto e sarà inclusa nel Dl Aiuti, se il Parlamento lo riterrà possibile, altrimenti nel primo provvedimento di luglio.

Occorre ricordare, però, che il tetto massimo di commissioni è fissato solamente per le gare della Pubblica Amministrazioni. A quanto sembra, però, le organizzazioni imprenditoriali hanno affermato che la novità verrà estesa anche a tutto il mercato e ai lavoratori privati.

Accordo sui buoni pasto: le reazioni

accordo buoni pastoLa viceministra dell’Economia, Laura Castelli, ha detto:

“Nel primo provvedimento utile inseriremo una norma che ristabilisce equità, ed evita le storture di un settore che, di fatto, penalizzavano solo gli esercenti. In un momento di particolare crisi del settore, dovuto anche agli effetti negativi della Pandemia e della Guerra in Ucraina, assicuriamo un sostegno concreto con minori commissioni, a carico degli esercenti, che si possono stimare in quasi 150 milioni di euro, per le sole gare di prossima emanazione. Risorse che rimarranno quindi agli esercenti”.

Hanno reagito positivamente anche gli esercenti.

Giancarlo Banchieri, Presidente di Fiepet, ha detto:

“Abbiamo finalmente raggiunto un primo, importante traguardo. L’istituzione di un tetto massimo alle commissioni sui buoni pasto, ben inferiore ai livelli spropositati cui purtroppo siamo stati abituati in questi anni, darà subito un sollievo concreto alle imprese. Diamo atto alla Viceministra Laura Castelli di essersi mossa velocemente e nella direzione giusta. Ci auguriamo che il tetto alle commissioni sia solo il primo passo verso la necessaria riforma strutturale del sistema dei buoni pasto”.

Ancd Conad, Ancc Coop, Fiepet, Federdistribuzione, Fida e Fipe hanno detto:

“Il passo in avanti che registriamo oggi sulla questione dei buoni pasto è estremamente positivo e apre la strada a una soluzione che auspichiamo, una volta approvata, ponga fine al più presto ad una situazione ormai insostenibile per le nostre aziende, che pagano commissioni eccessive a fronte di un prezioso servizio erogato ogni giorno a milioni di lavoratori. L’auspicio è che la soluzione individuata, che andrà adesso all’esame delle aule parlamentari, sia il primo tassello di un percorso che porti alla necessaria riforma strutturale”.


Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it