Nel quartiere di Napoli Est, nella zona di Secondigliano, dove si sognava di creare un quartiere popolare con case economiche, erano diventate simbolo di degrado.
Abbattimento delle vele di Scampia a Napoli. La Vela Verde comincerà a venir giù oggi. Si tratta della quarta ad essere abbattuta tra quelle progettate dall’architetto italiano Francesco Di Salvo per il quartiere Scampia.
L’edificio si trova nel cosiddetto lotto M del complesso residenziale diventati simbolo di degrado anzichè di edilizia popolare avveniristica come era nei progetti.
L’Amministrazione comunale ha individuato, come potenziale candidata al Programma per la rigenerazione urbana, l’area delle Vele di Scampia. Questo perché, in un’ottica sovracomunale, essa si presenta come un elemento di cerniera con i comuni limitrofi.
E pertanto risulta capace di rafforzare l’armatura urbana della Città Metropolitana divenendo di fatto una “nuova centralità”.
Abbattimento delle vele di Scampia a Napoli
L’operazione durerà 40 giorni: una ruspa in grado di arrivare fino a 52 metri di altezza dovrà abbattere le ultime Vele di Scampia rimaste in piedi.
Ricordiamo che tra il 1997 e il 2003 sono state abbattute tre delle strutture. La prima a cadere fu la Vela F, nel 1998. La seconda fu la Vela G, nel 2000. Nel 2003 cadde la Vela H, ora tocca alla Vela Verde.
Rimarrà in piedi solo l’ultima delle Vele, la Vela Celeste, con i suoi 247 appartamenti. Questa struttura ospiterà gli uffici della Città Metropolitana e, per ora, gli abitanti della Vela Verde, fino a quando non saranno pronti i nuovi alloggi.
Nel frattempo, i tanti occupanti abusivi sono rimasti o resteranno senza casa.
“La demolizione della Vela Verde è un momento che deve essere ricordato e impresso nella storia di questa città. È in primis una scelta volta a restituire dignità agli abitanti di Scampia e di Napoli”,
commenta l’Assessore alle Politiche Sociali dell’amministrazione cittadina Monica Buonanno.
Il progettto Restart Scampia
Restart Scampia è un progetto di rigenerazione urbana che prevede in una prima fase l’abbattimento di tre “Vele” (A, C e D) e la riqualificazione della quarta (B) destinata ad alloggi. L’intervento si inserisce in un piano complessivo che prevede la dotazione di servizi urbani integrati, di attrezzature collettive e di servizi alla persona.
In particolare:
- realizzazione di asili nido, di scuole materne e di scuole superiori;
- potenziamento dei servizi sociali per le donne e per le famiglie;
- realizzazione di alloggi di edilizia residenziale pubblica;
- insediamenti per la produzione di beni e servizi (laboratori artigianali, piccole botteghe);
- realizzazione di strutture commerciali, culturali, per il tempo libero e lo spettacolo;
- elaborazione di un Piano Urbanistico Attuativo relativo al lotto M (area delle “Vele”);
- realizzazione della Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università Federico II;
- riqualificazione del Parco di Scampia con nuove connessioni con l’intorno urbano;
- infine la riqualificazione dell’area antistante alla Stazione “Scampia” della Linea 1 della Metropolitana e dell’asse di collegamento tra questa e il Parco.
Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it