Il cambiamento climatico è sicuramente uno dei temi scottanti degli ultimi tempi: ecco un piano per aiutare il clima con un utilizzo intelligente dei mezzi pubblici.
Trasporti pubblici e clima: al centro della discussione politica e sociale, nell’ultimo periodo, c’è il tema del clima.
Come abbiamo potuto vedere (negli ultimi mesi in modo ancora più lampante), il cambiamento climatico è in atto: l’Italia è stata colpita da una delle peggiori siccità degli ultimi cento anni, che ha portato a gravi danni all’agricoltura, al prosciugamento di diversi fiumi e laghi e a incendi che hanno distrutto parti molto estese dei nostri boschi e foreste.
Ma non solo: il grande caldo che ha colpito il nostro Paese ha portato allo sgretolamento del ghiacciaio della Marmolada, già ridotto ai minimi termini, come molti dei ghiacciai nel nostro Paese e in Europa.
Ma oltre a sanzionare le aziende che inquinano di più e ridurre il “consumo veloce” delle risorse (in primis il fast fashion), cosa si può fare a livello locale e nazionale?
Uno dei punti più discussi è sicuramente la riduzione dell’utilizzo dei veicoli privati, per prediligere i mezzi pubblici.
Molti Paesi europei si stanno adoperando, vediamo quindi quali sono le loro iniziative e quali potrebbero essere in arrivo in Italia.
Trasporti pubblici e clima: quanto inquinano i mezzi privati
È polemica degli ultimi giorni, l’utilizzo dei jet privati da parte delle star, sia internazionali che nazionali. Secondo il rapporto di Transport and Environment, i voli privati sono il peggior modo di viaggiare per l’impatto sull’ambiente.
Secondo i dati raccolti, l’1% delle persone che usano un aereo per spostarsi è responsabile del 50% delle emissioni di tutta l’aviazione. Basti pensare che un jet privato, per ogni ora di volo, emette 2 tonnellate di CO2, mentre una persona, che vive nell’Unione Europea, emette 8,2 tonnellate di anidride carbonica in un intero anno.
La questione dei jet privati è salita agli onori di cronaca, dopo che diverse star hanno utilizzato il loro mezzo anche per una manciata di chilometri.
Ma per quanto riguarda i cittadini che utilizzano solamente la macchina?
Secondo i dati dell’Unione Europea, il settore dei trasporti privati contribuisce al 24% delle emissioni di gas serra. Si tratta di una percentuale troppo alta da sopportare, in un periodo così pericoloso per il nostro pianeta.
Per questo, si spinge per agevolare l’utilizzo dei mezzi di trasporto pubblici.
Trasporti pubblici e clima: i buoni esempi degli altri Paesi
In Germania, è stato istituito un abbonamento mensile speciale, a soli 9 euro, che consente di viaggiare, senza limiti, su tutti i mezzi di trasporto pubblici: autobus, tramvie, metropolitane e ferrovie, sia a livello urbano che regionale.
Sono stati venduti oltre 21 milioni di nuovi abbonamenti in un solo mese. Ciò ha portato ad una forte riduzione dell’utilizzo del mezzo privato, con conseguente riduzione della congestione del traffico, nelle maggiori città tedesche.
In Spagna, invece, si è deciso di alzare al 100% il sussidio pubblico per gli abbonamenti per il trasporto pubblico. Ciò porterà alla gratuità negli abbonamenti dal 1° settembre al 31 dicembre.
Oltreoceano, invece, negli Stati Uniti, è stato approvato il pacchetto economico di Joe Biden sul clima. Il pacchetto prevede l’investimento di 430 miliardi di dollari per combattere il cambiamento climatico e per altre misure su tasse e assistenza sanitaria.
I fondi andrebbero ad aumentare le infrastrutture di energia rinnovabile (come pannelli solari e turbine eoliche) e altre “misure verdi”.
Trasporti pubblici e clima: la situazione in Italia
In Italia si cerca di andare nella stessa direzione della Germania, per poter ottenere un abbonamento agevolato per i mezzi pubblici e migliorare la rete di treni, metro e autobus. Il problema, nel nostro Paese, è che il trasporto pubblico è insufficiente. Spesso, inoltre, i mezzi sono spesso non in regola e ciò porta i cittadini a prediligere l’utilizzo del mezzo privato.
Ma ci sono alcuni spiragli: alcune settimane fa, il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, ha proposto un abbonamento simile a quello tedesco.
Ha detto:
“Invece di discutere di cose assurde, come la giusta necessità di dotare Roma di un impianto moderno di termovalorizzazione per il trattamento dei rifiuti, perché non ci si esercita a provare a capire cosa possiamo fare? Faccio un solo esempio: penso che sia possibile trovare delle risorse per fare quello che sta facendo la Germania di Olaf Scholz e la Spagna di Pedro Sanchez e realizzare un investimento forte per avere la gratuità o quasi gratuità del trasporto pubblico, dei treni, degli autobus durante l’autunno, quando ci saranno le scuole che riaprono, per dare un aiuto concreto ai lavoratori, alle persone con i redditi più bassi, e si dà un contributo concreto alla lotta per il mutamento climatico”.
I fondi dovrebbero arrivare dal governo, col quale il sindaco ha annunciato di volersi confrontare. Le misure potrebbero arrivare già in autunno, in contemporanea alle prime limitazioni che poi porteranno all’Ecopass per entrare in ce
Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it