Al via lavori per la stesura di un codice di condotta che regoli le attività di telemarketing, favorendo il contrasto a quello aggressivo e al fenomeno delle chiamate promozionali indesiderate.
Una criticità che sta diventando decisamente pervasiva e che rischia di danneggiare a lungo termine la tutela della nostra privacy.
Ricordiamo che di recente il Registro delle Opposizioni alle telefonate commerciali è diventato legge anche per i cellulari.
Il nuovo servizio consentirà di porre un argine al fenomeno del telemarketing aggressivo e di sanare una situazione che negli anni ha esasperato i cittadini, consentendo agli operatori che operano nel rispetto della normativa di esercitare la propria attività nei confronti degli utenti finali interessati alle offerte.
Inoltre, la semplificazione delle procedure di accertamento delle violazioni dovrebbe favorire l’adeguamento alla nuova disciplina anche da parte di quei soggetti che finora hanno agito al di fuori della normativa nazionale.
Telemarketing aggressivo: si lavora al nuovo codice di condotta
Dopo alcuni incontri preliminari, svoltisi nelle scorse settimane con le singole categorie operanti nell’ambito della filiera del telemarketing, si è tenuta la prima riunione generale sulla materia con il Garante della privacy.
Hanno preso parte alla riunione da remoto rappresentanti:
- del mondo della committenza (ossia delle aziende che promuovono i propri prodotti mediante campagne di telemarketing)
- dei contact center
- dei list provider
- e dei consumatori.
Nella riunione è stata concordata la costituzione di un comitato che avrà il compito di elaborare una prima bozza del codice di condotta, tenendo conto di alcuni documenti già predisposti da alcune categorie di operatori e degli elementi acquisiti in molti anni di attività di accertamento da parte degli uffici del Garante.
Il comitato inizierà ad operare dalla prossima settimana.
L’Autorità e i rappresentanti delle diverse categorie presenti hanno espresso il comune auspicio che si possa arrivare in tempi brevi alla stesura di un testo che, come stabilito dal Regolamento europeo sulla protezione dei dati personali, dovrà essere poi sottoposto al Garante per la prevista approvazione.
Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it