Stato d’emergenza siccità decretoLa siccità in Italia fa paura, soprattutto al nord. Il Governo pianifica un nuovo decreto per contrastare lo stato d’emergenza siccità nel nostro Paese.


Stato d’emergenza siccità decreto: la carenza di piogge e il caldo da record che funesta il nostro Paese (e l’Europa) già da inizio maggio hanno aperto una grave crisi idrica in Italia.

La situazione è molto grave, specie nel nord Italia, dove diversi fiumi hanno toccato i minimi storici, primo fra tutti il Po.

Proprio per questo, il Governo sta pensando di varare un nuovo decreto per lo stato d’emergenza siccità, che dovrebbe entrare in vigore agli inizi di luglio.

Vediamo di cosa si tratta.

Stato d’emergenza siccità decreto: la situazione in Italia

La situazione caldo e siccità sta mettendo in ginocchio l’Italia e le previsioni per le prossime settimane non danno buone notizie. Secondo il meteo, infatti, nei prossimi giorni si toccheranno vette da record per il caldo e il Ministero della Salute ha segnalato diversi Comuni che saranno in difficoltà.

Tra le città più a rischio troviamo Bologna, Bolzano, Firenze, Perugia, Pescara e Rieti.
Ma la situazione è grave anche in altre città e regioni.

Ad esempio, il Lazio ha dichiarato lo stato di calamità per l’intero territorio, fino al 30 novembre 2022, a causa della

“grave crisi idrica determinatasi per l’assenza di precipitazioni metereologiche e in conseguenza della generalizzata difficoltà di approvvigionamento idrico da parte dei Comuni”.

Il Presidente della Regione Lazio Zingaretti proporrà di valutare la dichiarazione dello Stato d’Emergenza, ai sensi dell’art.24, comma 1, del decreto legislativo del 2 gennaio 2019, n.1, così da fronteggiare al meglio la crisi idrica.

Stato d’emergenza siccità decreto: le ipotesi per il decreto

Stato d’emergenza siccità decretoAlcuni provvedimenti potrebbero essere presenti già nel Decreto Aiuti-bis, che arriverà prossima settimana.

Le prime misure dovrebbero essere:

  • Garanzia dell’irrigazione e dell’idropotabile, ovvero la garanzia di avere acqua nei rubinetti e per l’agricoltura;
  • Iniziative strutturali per risolvere il problema dell’approvvigionamento.

Tra le iniziative proposte ci sono:

  • Razionamento dell’acqua, con uno stop nelle ore notturne, da mezzanotte alle 6 del mattino o a partire dalle 22;
  • Stop a fontane, piscine e tutte le risorse idriche non strettamente necessarie;
  • Stop totale alle industrie idroelettriche.

Inoltre, col decreto e lo stato d’emergenza, verrebbero impiegate risorse speciali, come il trasporto dell’acqua nelle autobotti.
Il Governo sta discutendo anche sugli eventuali risarcimenti, nel caso si possa dimostrare un danno del 30% sul fatturato, indirizzati soprattutto alle aziende nel settore agricolo.


Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it