Cento anni di tutela della natura e della biodiversità, temi tornati oggi prepotentemente al centro dell’agenda nazionale e comunitaria.
Nuova attenzione alle risorse naturali: ecco la ricetta anti spopolamento del Parco nazionale d’Abruzzo.
“Il tentativo che dobbiamo fare per arginare lo spopolamento nei territori montani è tramutarli, con l’intesa e l’attenzione delle popolazioni e intelligenza di Comuni e amministratori locali, in laboratori dello sviluppo sostenibile, che puntino alla conservazione della natura e al sostegno dello sviluppo economico e della società”.
Giovanni Cannata è il presidente del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise, istituzione che nel 2021 compirà cento anni. Cento anni di tutela della natura e della biodiversità, temi tornati oggi prepotentemente al centro dell’agenda nazionale e comunitaria.
“Ma il Green New Deal – spiega però Cannata – non può essere solo una dichiarazione di principio ma deve passare attraverso una maggiore attenzione verso questi territori che, solo per ricordare una risorsa strategica, sono i territori dai quali viene l’acqua da dove i grandi centri metropolitani si abbeverano”.
Svolta verde come opportunità ma solo se si metteranno in campo azioni concrete per diminuire il divario tra grandi aree urbane e zone interne montane
“perché – ricorda ancora il presidente del Parco nazionale d’Abruzzo – quando si registrò la crisi 1929 lo scatto fu dato anche da una grande operazione di attenzione nuova verso le risorse naturali”.
Ed è solo con questa nuova attenzione che per Cannata
“la lotta allo spopolamento potrà andare avanti. Un’operazione – conclude – che punti al superamento di quelle disuguaglianze di riconoscimento che patiscono le popolazioni montane delle aree interne”.
Fonte: ANCI - Associazione Nazionale Comuni d'Italia