Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) ha messo in primo piano la questione dell’attrattività dei borghi, con particolare attenzione alla rigenerazione urbana dei centri storici.
Analizziamo le recenti previsioni e il dibattito circostante attraverso l’intervento del Prof. Giovanni Guzzardo, docente di Diritto Amministrativo al Politecnico di Bari, tratto dalla rivista “Amministrazione in Cammino“.
Il PNRR, ispirandosi a una prospettiva di interesse pubblico orientato al minor consumo di suolo, alla rigenerazione del patrimonio edilizio esistente, e alla valorizzazione del progetto architettonico, sembra influenzare lo sviluppo economico del territorio.
Tuttavia, sorge la preoccupazione che possa attenuare le tradizionali misure di salvaguardia dei centri storici, considerati non solo nel loro valore culturale ma anche come beni culturali urbanistici.
Il PNRR e la rigenerazione urbana: tra sfide e opportunità per i centri storici
In particolare, negli ultimi sembra che si incentivi sempre più la rigenerazione attraverso una visione che pone l’accento sul progetto architettonico privato, a scapito della programmazione partecipata per il riuso dell’edificato. Questo approccio potrebbe favorire forme di speculazione immobiliare, spinte dalle esigenze del mercato.
D’altra parte, il contesto economico attuale, contraddistinto dalla riduzione della domanda nel settore immobiliare, ha già aperto la strada a programmi urbanistici focalizzati sul riuso e la riconversione dell’edificato. Questi programmi mirano a affrontare le sfide legate al degrado, al disagio sociale e ai fenomeni migratori, promuovendo politiche che puntano alla qualità dello spazio urbano piuttosto che alla quantità, coinvolgendo i cittadini nella pianificazione.
La tendenza verso la rigenerazione di immobili residenziali e opifici industriali è diventata un elemento qualificante delle nuove strategie di pianificazione urbanistica. Questo approccio mira a creare condizioni favorevoli per una ripresa del settore, considerato che è stato rallentato da problematiche economiche, occupazionali e sociali, e più recentemente dalla pandemia.
Tuttavia, l’introduzione di innovazioni normative, sebbene motivate dalla straordinarietà degli accadimenti, solleva alcune preoccupazioni. La semplificazione procedimentale potrebbe incidere sul ruolo dei soggetti pubblici e della comunità nei confronti delle procedure di controllo sulla conformità degli interventi edilizi o di trasformazione del territorio alla normativa urbanistica.
Inoltre, la compressione della fase istruttoria e l’accento sull’autocertificazione da parte del privato potrebbero compromettere l’essenza della pianificazione partecipata, riducendo i controlli e accelerando il processo decisionale, con il rischio di esporre a responsabilità maggiori il privato.
In conclusione, sebbene il PNRR e le politiche di rigenerazione offrano opportunità di crescita e miglioramento, è essenziale considerare attentamente gli impatti sulle comunità locali e preservare un equilibrio tra sviluppo economico e salvaguardia del patrimonio culturale e ambientale.
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Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it